Tifosi e società, adesso basta con le scuse: dimenticate i pettegolezzi, mente e cuore solo alle prossime gare

Come ripete spesso la ma fantastica e saggia amica Fiordy, “excusatio non petita, accusatio manifesta”. Per i meno poliglotti (tranquilli, anche io ho dovuto fare un corso di latino accelerato per capirne qualcosa) la traduzione letterale è la seguente: “Una giustificazione non richiesta corrisponde sempre ad un’accusa”. Ecco ciò che mi è balenato per la testa quando ho letto l’ennesimo comunicato del Napoli divulgato un’oretta fa per “motivare” la presenza di De Laurentiis a Castel Volturno, a colloquio con la squadra prima dell’allenamento pomeridiano. Facciamo però un passo indietro: il Napoli tutto è reduce da una settimana dove voci e rumors alquanti infondati hanno fatto da padroni. Sette giorni e poco più dove chiunque avesse un briciolo di fantasia ha potuto scrivere qualsiasi cosa sul futuro del club, sul mercato di gennaio (considerando che quello di agosto è finito da neanche dieci giorni..), sul rapporto tra De Laurentiis e Benitez. Perchè, d’altra parte, chi è che non conosce i discorsi privati tra allenatore e patron, chi non era casualmente presente nel luogo dell’incontro tra il patron ed il magnate cinese o ancora chi non ha tra gli amici (quelli veri, non i contatti su Facebok) il direttore sportivo dell’Atletico Madrid, pronto a divulgare le foto del contratto già pronto per Callejon. Basta, non voglio tediarvi oltre con innumerevoli ed infiniti esempi, certa che avete compreso già fin troppo bene il nocciolo della questione.

Ecco, torniamo a poco fa. Leggo il comunicato, versione Twitter: «A Castel Volturno Aurelio De Laurentiis, per riunioni di lavoro programmate, ha salutato la squadra prima dell’allenamento». Penso: possibile che un presidente non sia libero di parlare con la propria rosa? Possibile che a Napoli in questo momento bisogna montare un caso per qualsiasi cosa? Magari il presidentissimo voleva rassicurarsi sulla gravidanza di Lady Insigne, complimentarsi con Mertens per il gol fatto in Nazionale o, tornando ancor più seri, salutare Pecchia, allenatore per un giorno in assenza di Benitez e suonare la carica per il campionato. E’ questo il problema: creare problemi quando appunto, non ce ne sono. E’ vero, la Champions è sfumata ma la stagione è appena iniziata. A Genova gli azzurri hanno vinto e puntano a farlo anche domenica contro il Chievo Verona ed all’esordio del 18 settembre al “San Paolo” in Europa League contro lo Sparta Praga.

Saranno infatti ben cinque gli impegni dei partenopei in questa seconda metà di settembre ed adesso, cari tifosi e cara società, non c’è più spazio per scusanti o alibi. Bisogna perseguire con unità d’intenti il famoso #Tuttinsieme tanto decantato da giocatori, presidente e dallo stesso Benitez. Solo in questo modo si può disputare al meglio una stagione per molti terminata anzitempo o forse ingiustamente mai iniziata. Ma siamo solo all’8 settembre e non è giusto fasciarsi la testa prima di rompersela. Sarà il campo a dare i suoi verdetti, non i giornali né i comunicati stampa. Le chiacchiere, lasciamole al vento, senza dare credito a false notizie o ingiuriose illazioni. Napoli ed il Napoli ha bisogno di tranquillità e supporto per rendere al massimo, non dimenticatelo.

Alessia Bartiromo
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