Pausa fondamentale per ricaricarsi, a Michu il compito di prendersi il Napoli

Deve rigenerarsi. E lentamente vi riuscirà. Miguel Guetta, detto Michu, attaccante di ventotto anni nato a Oviedo, cresciuto nel Celta Vigo, passato al Rajo Vallecano e poi esploso nello Swansea, è reduce da una stagione non proprio brillante in Premier League. Una serie di acciacchi ed un infortunio piuttosto complicato ne hanno frenato il rendimento. Appena due gol e due assist nella stagione appena terminata. Eppure nel campionato precedente era riuscito a collezionare trentacinque presenze e diciotto gol. Ma Benitez lo conosceva bene. L’ha espressamente voluto al Napoli. Dieci milioni di euro allo Swansea, un contratto piuttosto abbordabile a lui, a

De Laurentiis è bastato poco per accontentare l’allenatore. Michu può fare da vice Higuain, può giocarvi all fianco, può fungere da trequartista.
Michu ha tanta voglia di tornare quello di prima. L’ha promesso prima a se stesso. E poi a Benitez. Non può a ventotto anni arrendersi alla malasorte. E non può tradire la fiducia di un tecnico che sa bene quanto vale e di un club che ha creduto in lui. Si allena dal primo giorno che arrivato a Napoli con un’intensità fuori del comune. Ha bisogno ancora di un po’ di tempo. Non era pronto con l’Atheltic Bilbao nella gara di andata ma fu costretto a scendere in campo nel tentativo di ribaltare il risultato. E per eccesso di generosità, sciupò la più facile delle palle gol. Quell’episodio l’ha scosso. Lui, uomo d’area di rigore, che in area di rigore passava il pallone ad un compagno invece di tirare. E’ stato colpito da quell’azione. Non volle tirare. Preferì servire un compagno meglio smarcato e molti glielo hanno fatto notare. Da allora è aumentata la rabbia dentro di lui. Ma per sua fortuna c’è Benitez ed anche uno spogliatoio che l’ha preso subito bene. L’allenatore lo incoraggia giorno dopo giorno. Sa di cosa è in grado di rendere l’ex bomber dello Swansea. Lo aiuta e lo sprona. Al resto sta pensando Paco de Miguel il preparatore che sa bene come rimettere in sesto calciatori reduci da infortuni. E poi lo staff sanitario del Napoli, diretto dal dottor Alfonso De Nicola.

Michu non è ancora pronto. Gli manca il clima agonistico ed anche i novanta minuti. Con l’esplosività, lo staff tecnico ha preferito invece andarci piano per evitare pericolose ricadute. Il giocatore migliora progressivamente. Sono contenti di lui, l’allenatore ed il preparatore. Contento De Laurentiis perché gli hanno riferito della bontà caratteriale del gigante di Oviedo. Ma sono soprattutto i compagni ad essere entusiasti del loro nuovo compagno di squadra. Michu ha legato con gli spagnoli ma anche con i sudamericani. E’ gioviale di carattere. Altruista in campo. Ed anche combattente. Michu ha partecipato con i compagni al prepartita con il Genoa quando tutto lo spogliatoio si è stretto intorno al campo per caricarsi e puntare al riscatto dopo Bilbao.
A Swansea sono rimasti molto contenti di come Michu si era calato nella realtà del club. Soprattutto due campionati è stato tra i protagonisti della qualificazione nella zona Europa. Di lui ha grande considerazione il tecnico Laudrup.

Ora non resta che dimostrare al Napoli quanto vale, non gli resta che recuperare la condizione fisica. In Nazionale vanta una sola presenza, nel lontano 2013 contro la Bielorussia schierato al centro dell’attacco con a destra Pedro ed a sinistra Silva. Ed a qualche amico pare che abbia confidato di voler arrivare in doppia cifra e di farsi valere anche nel campionato italiano, dopo essersi messo in mostra in Spagna e poi in Inghilterra.

 

Fonte: Corriere dello Sport

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