La Champions resta un’indelebile ferita che va oltre i 35 milioni di euro

E’ passata poco più di una settimana da quell’incredibile flop di Bilbao e se ne parla ancora come se ne fosse ieri. Giusto, giustissimo, perché nel calcio così come nella vita, dai propri errori bisogna imparare e farne tesoro. L’eliminazione dalla Champions League, più che il mero e meritato ko spagnolo, ha segnato inesorabilmente una stagione, il prosieguo dell’avventura azzurra e soprattutto la conclusione di un mercato che, forse, poteva concludersi con un botto finale. Così non è stato ma resta l’amarezza di un fallimento evitabile, che va a contrasto con quanto detto e seminato in ritiro e fino a pochi giorni prima.

Il Napoli però, ha cercato subito il riscatto in quel di Genova, all’esordio in campionato e ci è riuscito, seppur con qualche difficoltà di troppo. Perché se dopo ogni caduta la migliore risposta è rialzarsi più forti di prima, gli azzurri in questo sono maestri. Tre punti a casa grazie al guizzo del neo entrato De Guzman e spazio ai rimpianti, con un’Europa League ormai imminente. Tutto alle spalle, o quasi: perché una cocente sconfitta non si dimentica, non quando ha spezzato i sogni di migliaia di tifosi.

Perché la fase a gironi di Champions non era un’opportunità, bensì una conferma, l’ennesimo sogno diventato realtà, l’ennesimo step in più di una squadra che è risorta dalle proprie ceneri e che merita grandissimi palcoscenici. Higuain merita di scontrarsi con fuoriclasse del suo calibro, Mertens merita di dribblare i grandi campioni d’Europa, Callejon merita di gonfiare le reti dei migliori portieri internazionali, Insigne merita di essere osservato dalle tifoserie più calde, lo stesso Rafael merita di parare le conclusioni di Cristiano Ronaldo, Leo Messi o Falcao. La Champions è sempre valsa quei 5 minuti di jingle, con il “San Paolo” che in lacrime urla “The Champions”. E’ sempre valsa l’emozione di un gol contro difese stratosferiche, di trasferte di lusso, la soddisfazione di dire: sono dei campioni e li abbiamo battuti. Sarebbero state delle sfide entusiasmanti, che avrebbero dato per un altro anno vero lustro al Napoli ed a Napoli, portando il nome di squadra e città sulla bocca di tutti.

E’ indelicato ed insensato ridurre tutto agli ormai famosissimi 35 milioni di euro, così come fatto dal presidente De Laurentiis ieri in diretta radiofonica. Certo, è anche facile parlare quando i milioni o forse i miliardi di euro non sono i propri ma i sentimenti sono ben altra cosa ed hanno ben altro valore. La Champions ormai è sfumata, idem gli introiti del market pool e degli eventuali incassi ma una cosa è certa: la passione azzurra resta, pronta a scoppiare per un gol al 95′, per una vittoria acquisita o per una prestazione sconvolgente. Perché forse, per arrivare ad un traguardo ambito ed ambizioso, almeno un po’ bisogna soffrire. Come dicevano i latini, per aspera ad astra.

Alessia Bartiromo
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