Tra chi tace e chi si nasconde, Rafa Benitez è sempre pronto ad esporsi

Duro mestiere l’allenatore di calcio. Da sempre capro espiatorio di tutto ciò che la squadra fa ma che non convince staff, tifosi ed addetti ai lavori, costantemente il primo sul banco degli imputati, spesso non ascoltato ed accontentato e reo di qualsiasi colpa sportiva e caratteriale, sua e della rosa che dirige. L’allenatore non conosce soste fisiche e mentali: deve stare sempre sul pezzo, guardarsi intorno in tempo di mercato, prendere decisioni più o meno scomode durante il campionato, preparare la stagione seguente in estate godendosi solo pochissimi giorni di relax pre ritiro con la mente però, a ciò che sarà a breve. Uno stress non da poco, che va a triplicarsi quando le cose vanno male ed ovviamente tutti si rivolgono a lui, l’allenatore.

Gira e volta, la colpa sarà sempre la sua e, volente o nolente, si dovrà sempre esporre per tutti, anche quando non vorrebbe parlare, quando è amareggiato per un flop o per una situazione non gestita al meglio, quando non può svelare tante dinamiche che nel calcio moderno è meglio tenere al sicuro. E’ questo proprio il caso di Rafa Benitez, tra i pochi a parlare dopo la disfatta di Bilbao insieme ad un capitan Hamsik con meno parole del solito e che ha provato a spiegare cosa non ha funzionato in quella balorda notte. Proverà a rifarlo anche oggi, alle 15, nella consueta conferenza pre partita. Ma l’incontro di oggi con la stampa non sarà come il solito. Prima di tutto è il primo della nuova stagione, alla vigilia dell’esordio in campionato. Poi, ci sarà da affrontare e tornare proprio sul match del “San Mamés“, nonostante sia stato sviscerato in ogni modo.

C’è troppo però ancora in ombra, troppo ancora irrisolto e poco chiaro. Proverà a spiegarlo lui, Don Rafè, l’ultima speranza di un Napoli che sembra allo sbando seppur non sia troppo cambiato rispetto a qualche mese fa. Perché infondo, quando c’è da esporsi lui c’è sempre, anche quando De Laurentiis e Bigon eludono le domande dei giornalisti o, persino, non si presentano in mixed zone. Rafa c’è sempre, nel rispetto di un rapporto professionale serio e bilaterale, fatto di rispetto dei ruoli, del lavoro e delle persone. anche oggi, tra qualche ora, proverà a raccontare la sua verità. ciò che non è andato, ciò che è ma soprattutto ciò che sarà. Nella speranza che, oltre alle parole, qualcosa davvero possa subito cambiare.

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