La FIGC abolisce la discriminazione territoriale, 24 ore dopo già cori anti-Napoli

Neanche il tempo di abolire la regola che prevedeva la squalifica immediata dei settori colpevoli di aver pronunciato cori o di aver esposto striscioni discriminatori a stampo territoriale, che già ci sono i primi slogan che sfruttano tale modifica e che quindi rimarranno impuniti. Durante la gara amichevole tra Roma e Fenerbahce dalla curva Sud romanista, nota per essere il settore più “caldo” del tifo giallorosso, sono partiti i soliti cori contro Napoli e i napoletani:  “Lavali col fuoco, o Vesuvio lavali col fuoco” e “odio Napoli” i più intonati.

Assolutamente inconcepibile come la Federazione si sia arresa al tifo organizzato, preferendo mettere la testa sotto la sabbia sulla questione, invece di affrontarla in maniera seria e definitiva. Magari provando a punire i soli fautori di questi ormai celebri cori anziché chiudere stadi interi o settori di essi.

Ancora più grave che i primi segnali di come queste regole facciano acqua da tutte le parti arrivino proprio dall’Olimpico, teatro dei nefasti fatti della finale di Coppa Italia. Eppure c’è chi con le sue parole di amore e di fratellanza aveva provato a dissuadere dal non ricadere in errori commessi in passato: la signora Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito. Lei, forse l’unica autorizzata ad avercela con il mondo intero, aveva trovato nel giorno dei funerali di suo figlio la forza di chiedere di mettere da parte l’odio e la rivalità ed unirsi sotto i colori della bandiera dello sport.

Appello rimasto inascoltato. Le tifoserie si odiano ancora di più, le istituzioni si riempiono la bocca promettendo di cambiare il “sistema” ma poi non fanno nulla di concreto e anzi fomentano tali ostilità tra tifoserie rendendo “lecite” le offese da stadio. La pericolosa sensazione è che tra Roma e Napoli la questione non sia ancora chiusa. Il blocco delle trasferte potrebbe essere una soluzione temporanea ma rappresenterebbe anche una sconfitta totale per il calcio. Tavecchio, la FIGC e l’intero Stato italiano avrebbero molto da imparare dalla signora Antonella.

I cori e le offese contro Napoli aumenteranno, la discriminazione e il conseguente rischio di scontri saliranno alle stelle. Intanto i tifosi, quelli veri, si domanderanno:” Dopo la morte di Ciro è veramente cambiato qualcosa?”.

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