Britos e quell’esperimento che non può funzionare. Professionalità e dedizione non bastano

Esperimento fallito. Succede ovunque, sia nella scienza che nel calcio. Rafa Benitez voleva riuscire nell’ennesimo miracolo da grande mago del calcio qual è. Purtroppo questa volta deve chinare il capo e cancellare idee e teorie riguardanti Miguel Angel Britos. L’uruguaiano ha dimostrato di non poter essere un terzino da Napoli. Il cuore e l’impegno messo non bastano, ieri l’ex Bologna è stato il punto debole della difesa azzurra, puntualmente attaccato e messo in difficoltà dalla catena di destra della formazione basca. Andavano come il vento De Marcos e Susaeta, capaci di mangiarsi in un sol boccone la corsia coperta proprio da Britos e da un Lorenzo Insigne lontano parente del talento ammirato al San Paolo.

UNA TRASFORMAZIONE ALLA HENRIQUE – Benitez ci credeva e aveva puntato sull’uruguagio per l’intero pre-campionato. Era uno dei possibili partenti ad inizio luglio, il tecnico spagnolo lo aveva fatto intuire nella scorsa stagione quando da titolare, Miguel era diventato l’ultimo difensore nelle gerarchie dell’ex coach del Liverpool. Ma, complici le assenze di Zuniga e Ghoulam a Dimaro, un Mesto non ancora al top e la penuria di offerte, in Trentino la possibilità di adattarlo terzino ha preso sempre più forma. E all’inizio, la mossa, sembrava addirittura vincente: fisico statuario, buona gamba e soprattutto abile in marcatura. Benitez sognava di aver creato in casa un nuovo clone di Henrique, difensore brasiliano che lo scorso anno da terzino destro risolse al Napoli non pochi problemi. Ma col tempo e con le amichevoli di prestigio si è dovuto ricredere e non poco.

SOLO MARCATURA E ZERO DISCESE – Da buon centrale, il numero 5 azzurro si è trasformato in un terzino bloccato ma facendo pendere il gioco partenopeo tutto da una parte. E se poi, come con il Psg e con il Bilbao, anche in fase difensiva non riesce a dare il 100%, le difficoltà aumentano a dismisura. Ieri non ha mai appoggiato un’azione di Insigne dandogli sfogo sull’esterno, troppi tocchi imprecisi e maldresti e soprattutto tanti errori di posizione. Il più significativo proprio nell’azione che ha scaturito il gol di Muniain: De Marcos si beve Insigne e corre verso l’area, Britos si preoccupa solo di Susaeta e lascia campo aperto all’esterno destro che crossa al centro e permette a Muniain di realizzare il vantaggio. Un errore fatale in un match che di postivo ha avuto davvero ben poco. Ghoulam e Zuniga già si scaldano in vista del San Mames, purtroppo non tutte le ciambelle riescono col buco. E quella di Britos esterno, per Benitez, è solo un pasticcio da non ripetere.

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Sabato Romeo

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