Corrado Saccone (prep. atletico): “Test medici ed atletici per Zuniga e Mertens. Vi racconto un aneddoto su Benitez…”

Mi passa vicino, mai visti prima, e mi fa: tu sei Corrado? Vieni che ti devo parlare». ».Ed è andata proprio così. Il giorno della presentazione dello spagnolo a Castel Volturno, Corrado Saccone, reduce da quattro anni di lavoro nello staff tecnico di Mazzarri, era intento a svuotare l’armadietto. Con Paco De Miguel, è il preparatore atletico del Napoli.

Come faceva a conoscerla?

«Non lo so. Aveva chiesto informazioni su di me, d’altronde fa sempre così quando va in una nuova squadra, cerca sempre collaboratori del posto. Io andai a parlargli e lui mi elencò tutte le cose che gli piacevano di quello che avevo fatto nel Napoli fino ad allora. Mi sono sempre chiesto,come facesse a saperle così nei dettagli».

Glielo ha mai domandato?

«Non c’è mai tempo, si corre sempre a mille per poter preparare al meglio una partita e nel frattempo proiettarsi su quella successiva».

Da ieri allena Zuniga e Mertens a Castel Volturno?

«Dobbiamo fare i test medici e atletici e in base ai risultati, dopo essermi messo in contatto con il resto dello staff e con Benitez decideremo come procedere nella preparazione. Perché si decide sempre tutto insieme quello che c’è da fare»

Lo staff è spagnolo: lei come interagisce?

«Alla perfezione: Paco, Xavi e Antonio lavorano insieme da tempo, ma la loro disponibilità è stata assoluta nei miei confronti. Poi parlano italiano in maniera perfetta».

E Benitez?

«Lui vuole che si parli italiano e si rivolge a tutti in italiano. Ma se deve rafforzare un pensiero, se deve far capire meglio una cosa si rivolge al suo interlocutore nella sua lingua. Ne conosce almeno quattro alla perfezione».

Cosa fate per fare gruppo?

«A Dimaro siamo usciti duevolte in bici tutti insieme,facendo su e giù per le piste ciclabili della Val di Sole. Quando Rafa ci havisto uscire era davvero contento».

Lei ha fatto una gavetta enorme?

«Non so neppure elencare tutte le squadre di cui ho curato la preparazione: ma posso dire che è molto più difficile aver a che fare
con un atleta dilettante che con un professionisti che affrontano tutto con vigore e concentrazione».

Peraltro, lei faceva parte anche dello staff di Marcelletti nella Juve Caserta campione d’Italia?

«È vero, dal basket ho importato l’intensità degli allenamenti, la velocità di reazione, la velocità nelle brevi distanze. Ho girato
moltissimo, anche nella pallacanestro femminile».

Fonte: Il Mattino: Fonte foto: Cuomo

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