Dal “non conosco” di Mazzarri al sorriso di Benitez: Vargas ritorna al Napoli con il desiderio di imporsi

Da Dimaro a Dimaro, da Mazzarri a Benitez. E’ ricominciata questo pomeriggio la “nuova” avventura azzurra di Edu Vargas, stella cilena e autentico motivo di discussione tra staff, tifosi ed addetti ai lavori. Due anni fa il suo primo ritiro azzurro e tanti obiettivi e sogni da realizzare, con un toscano in panchina. Quel tecnico di San Vincenzo che all’arrivo della punta per ben 12 milioni di euro annunciò: “Non lo conosco, è un investimento della società”. 227 minuti in sei mesi, troppo poco per dimostrare le sue qualità.  Un buon precampionato nell’estate 2012 gli permise di restare ancora a Napoli. La tripletta con l’Aik Solna, le prime giocate da urlo e poi nulla più. Qualche errore di troppo, tanta panchina e morale sotto ai tacchi. Non sarà il primo Edu Vargas, nemmeno l’ultimo. Il classico esempio del giovane talento che sta per esplodere,  ma che a ventidue anni  sa già di aver la responsabilità di dover far felice un intero popolo. Le aspettative soffocarono tutta quella classe, ne oscurarono le giocate. Il goleador tutto brio e sorriso rimase solo un ricordo, il Vargas napoletano si trasformò in un ragazzo introverso ma soprattutto triste.

DIMARO 2.0 – Due anni dopo Vargas ritorna a Dimaro con un carattere e un piglio diverso. Le esperienze al Gremio e al Valencia lo hanno fortificato, sia nella testa che nel fisico ed il buon Mondiale disputato in Brasile gli ha ridato le consapevolezze che aveva perso quando tentò il grande salto, lasciando il Cile per abbracciare l’amore di un popolo. E quante cose sono cambiate anche per il Napoli: via l’ostracismo verso i giovani e il rigore tattico, spazio alla tecnica e al talento. Benitez lo ha accolto col sorriso, dopo le parole al miele pronunciate ieri in presenza dei tifosi: “Lo valuteremo: è un giocatore che mi piaceva già prima e che mi piace ancora ora”. L’arrivo di Michu gli sbarra la strada per il ruolo di vice Higuain, ma la velocità e gli spunti palla al piede potrebbero consentirgli di diventare il vice-Callejon che Bigon cerca sottotraccia sul mercato. Dalla sua parte ha anche l’affetto del pubblico napoletano che ha capito le sue difficoltà di ambientamento ed ha notato l’infinito potenziale dimostrato da Edu in giro per il mondo. Benitez è pronto a metterlo alla prova, De Laurentiis aspetta e spera di vincere l’ennesima scommessa: a te la scena, Edu.

Sabato Romeo

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