Sembrava ad un passo dall’addio. Sei anni dopo, sei anni fatti di gioie e dolori, gol e critiche feroci sul suo modo di interpretare il ruolo di esterno. Come lui nessuno mai. “Il quinto di centrocampo più forte d’Italia” lo definì Walter Mazzarri mentre i premi nella top 11 dell’Aic si sprecavano. Poi Benitez e il cambio repentino. Più copertura e lavoro tattico, meno spinta e possibilità di attaccare gli spazi, e giù le accuse per qualche errore di troppo. Una prima parte di stagione non brillantissima, poi la ripresa con il turbo sotto ai piedi prima del pneumotorace e dei quaranta giorni di stop. Un infortunio che aveva fatto temere il peggio, ma Christian si è rialzato ancora, tentando addirittura il miracolo Mondiale. Il Brasile però, purtroppo, lo ha visto soltanto dalla tv.
PRONTO AD ANDAR VIA – Una delusione cocente, anche perchè Maggio nello scacchiere tattico di Prandelli era uno degli elementi fondamentali per cambiare più moduli in corso d’opera. Nessuna distrazione, nessuna partita da giocare, e quindi occhio ed orecchio alle voci sul mercato. Tante, forse anche troppe. Prima l’ipotesi Lazio, poi il Verona e l’ambizione più volte decantata dai quotidiani di voler tornare vicino a casa. Maggio non ha battuto ciglio, nè una reazione scomposta o una dichiarazione al veleno, anche quando sembrava lui un peso per la società visto il complicarsi dell’affare Janmaat. Alla fine l’olandese si è accasato altrove mentre Christian è rimasto dov’è già da ben 6 anni, da quando Edy Reja lo individuò come l’esterno ideale per iniziare ad imporsi in Italia.
SETTIMA STAGIONE AZZURRA – Da allora sono passati sei campionati, sei Coppe Italia, due Champions League e tre Europa League, ma Maggio è stato protagonista sempre. Rapido in campo così come fuori, come quando in appena quattro mesi saggiò di nuovo il campo del San Paolo dopo l’infortunio al crociato anteriore del ginocchio destro. Le parole d’amore rilasciate ieri in presenza dei tifosi hanno fatto capire cosa significa questa maglia per l’ex Samp. “Sono a Napoli da tempo e spero di restare ancora a lungo”. Per valutare il futuro e discutere del rinnovo del contratto c’è tempo: Maggio si gode il presente mentre punta lo sguardo su quel sogno chiamato Scudetto.
Sabato Romeo
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