La telenovela degli affari saltati, quando un “no” inaspettato cambia tutte le carte in tavola

“Preferisco essere il primo qui, che il secondo a Roma”: non lo disse Gonalons ma Giulio Cesare, e c’era da capirlo(tutta tattica, comunque). Ma se Maxime Gonalons, bravo diavolo di un centrocampista di anni venticinque, già orgoglioso indossatore della maglia del Lione e nulla più, un bel giorno annuncia «preferisco rimanermene qui a guidare da leader la rinascita del mio Lione», allora viene da pensare che il
mondo sta andando sotto sopra.

Forse. Era certo, Benitez, che alla fine non lo avrebbe tradito. Era certo, dopo il primo volta faccia di gennaio, che era solo una
questione di tempo, ma Maxime, lo spilungone di Lione, avrebbe
detto sì al progetto, imperiale, del Napoli di De Laurentiis. E invece, Gonalons ha gettato tutto a mare: un contratto da 1,7 milioni all’anno e un palcoscenico tra i migliori al mondo.

Nel giro di una manciata di giorni, il Napoli deve fare i conti
anche con qualche tentennamento di troppo di Cristoph Kramer, che in questo momento pare preferire Moenchengladbach a Napoli. Certo, ci sono «no» e «no». Per esempio, quello di Mascherano lo è. Ma fino ad un certo punto. Benitez ha scrutato il display del telefonino per giorni e giorni aspettando la telefonata che non è mai arrivata. Quella che diceva: «Sì, Rafa, con il Barça ho rotto». Benitez se ne è fatto una ragione.

FONTE Il Mattino

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