“Basta odio e violenza”: le parole della mamma di Ciro da monito per tutti

Ore sei del mattino. Il cuore di Ciro Esposito si è fermato stanco dopo 52 giorni di lotta, non è riuscito a vincere la battaglia più importante: quella contro la morte.

La notizia è circolata da sùbito in tutto il Paese e non solo, tanti calciatori del Napoli e molti di altri club, hanno voluto dedicargli uno stato su Facebook, un tweet per non dimenticare la sua storia.

Tutto lo staff azzurro, Benitez e De Laurentiis non hanno potuto fare a meno di spendere qualche parola, scossi dalla tragedia.

Le lacrime silenziose della mamma corsa ad abbracciare il marito, sono state il segno di cedimento di una donna che non ha mai lasciato suo figlio nemmeno per un attimo e non ha abbandonato il senso di dignità che raramente si trova oggi in giro.

Tifosi napoletani, romani e di tante altre squadre italiane hanno espresso il loro cordoglio per quel ragazzo che con la violenza non aveva nulla a che fare.

Nato e cresciuto a Scampia, sognava una vita semplice ma felice accanto alla sua fidanzata, che immaginava di sposare. Una famiglia distrutta dall’odio lontano anni luce dal significato reale della parola calcio.

Perché, che si voglia o no, questo sport è l’unico che riesce ad un unire e dividere il mondo. Dividere, però, rispettando l’avversario. Quel maledetto 3 maggio, sfortunatamente, così non fu.

Le dinamiche non sono ancora molto chiare, ma Ciro nei momenti di lucidità aveva riconosciuto il suo aggressore: sì, era stato proprio Daniele De Santis a sparare. La madre e i suoi familiari, tuttavia, non hanno mai urlato vendetta o rancore, solo amore, amore verso la vita che, purtroppo, hanno tolto al loro sorridente ragazzo.

Amava ridere Ciro, finanche in ospedale non ha smesso di farlo, così che la cara mamma ha più volte sottolineato di quanto fosse affezionata alla sprezzante allegria del figlio. Forse è la cosa che le mancherà di più.

Niente messaggi di odio, niente violenza.

Basta davvero, lo chiede per Ciro, che da lassù proteggerà chi gli ha voluto bene.

Oggi ci saranno i funerali, migliaia di persone daranno un ultimo saluto a quel 31enne, che, pur se non conosciuto da ognuno personalmente, era diventato un fratello, un amico.

Quando il dolore e l’affetto sincero attraversano il cuore di un popolo, non c’è morte che tenga. Il ricordo non svanirà insieme a lui.

Ciro resterà dolcemente nella mente di tutti e riempirà di sensi di colpa, invece, la testa di chi quel giorno gli ha spezzato i sogni e la vita.

Ciao Ciro, risposa finalmente in pace e che la giustizia faccia il suo corso ora.

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