La prevenzione non basta: patto con il tifo sano per combattere i violenti

Ci sarà un’apertura verso il tifo sano per combattere la violenza ultrà.È una mossa annunciata ieri al Viminale durante i lavori dei 22 esperti dei Paesi dell’Unione europea sulla sicurezza nelle manifestazioni sportive. Alla presenza del presidente della task force per la sicurezza negli stadi, il prefetto Vincenzo Panico, i due dirigenti dell’Osservatorio, il vice presidente Roberto Massucci e il segretario Elisa Beatrice Cozza, hanno illustrato il progetto per migliorare i rapporti con i tifosi, anzitutto rafforzandola figura dello“Slo” (Supporter Liaison Officer), l’anello di congiunzione tra club calcistico e supporter creato dall’Uefa e mai sufficientemente definito dalle istituzioni italiane.

«Bisogna dialogare con i tifosi sani – è la tesi del Viminale – anche per individuare e isolare i violenti: non può bastare, infatti,la prevenzione. È una tesi che è stata apprezzata durante il vertice e verrà messa a punto durante il semestre della presidenza italiana all’Unione europea».

Nei prossimi tre mesi sarà perfezionato il piano-sicurezza sotto il coordinamento del prefetto Panico. Si cercherà di trasferire a livelli più elevati le esperienze maturate nella Lega Pro, dove sono state lanciate in via sperimentale una serie di facilitazioni per i tifosi. L’ambizioso obiettivo è arrivare a stadi senza barriere che diano confort e sicurezza. Nell’ultima riunione dell’Osservatorio, cinque giorni fa, è stato deciso che nella valutazione dei fattori di rischio(da 1 a 4) per le partite sarà considerato il comportamento dei club sulla pianificazione della sicurezza, sul rapporto con i tifosi attraverso lo “Slo”, sulla gestione dei biglietti e sulle iniziative di fidelizzazione, sull’impiego e sulla professionalità degli steward. C’è una significativa novità in caso di partite a «rischio 4»: potrebbe essere disposta due ore prima della partita la chiusura dei cancelli di uno o più settori ritenuti a maggiore rischio per controllare i gruppi all’interno dell’impianto. L’Osservatorio ha, intanto, emesso provvedimenti a carico di numerose società che forniscono steward: sospensione del titolo di “struttura formativa” per 33 agenzie e revoca per 21, tra le quali la «New Sports&Events», che lavora da molti anni con il Calcio Napoli e che potrà continuare a fornire uomini per le gare al San Paolo.

Fonte: Il Mattino

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