Rafa Benitez, l’eccellenza del calcio mondiale al servizio di un Napoli ambizioso

Mourinho, Guardiola, Klopp, Simeone, Garcia fino agli italiani Prandelli, Allegri, Montella, Conte, Mancini ed Ancelotti. A fare la lista dei migliori allenatori d’Italia, d’Europa e del Mondo si perderebbero ore: ognuno nel proprio palmares ha svariati trofei, vittorie, soddisfazioni e perché no, anche delusioni. Poi c’è lui, Rafa Benitez, eretto da molti a simbolo di un popolo e non solo di una squadra, leader carismatico di un gruppo di fuoriclasse motivati ed ambiziosi che, a poco a poco, stanno raggiungendo in tempi record numerosissimi traguardi prestigiosi. Ogni paragone tra tutti i nomi fatti sarebbe azzardato: si tratta di tutte eccellenze del calcio,  con peculiarità e caratteristiche diverse. Eppure, il mix che troviamo in Benitez lo rende unico nel suo genere, perfetto per una piazza esigente e calda come quella di Napoli. E quindi, cos’ha Benitez in più degli altri? Eccoci qui a fugare ogni dubbio.

L’ESPERIENZA. A livello internazionale, Rafa Benitez ha un curriculum da far invidia a chiunque: ha allenato tra tutte Real Madrid, Valencia, Liverpool, Chelsea, Inter, Tenerife, Napoli con le quali ha conquistato tanti trofei e salti di categoria con il settore giovanile del Real, due promozioni con Tenerife ed Extremadura, due scudetti in Liga ed una Coppa Uefa con il Valencia, una Champions League, una Supercoppa europea, la Community Shield e la FA Cup con il Liverpool, una Supercoppa italiana ed il Mondiale per club con l’Inter, l’Europa League con il Chelsea e la Coppa Italia con il Napoli. Insomma, non gli manca proprio nulla eppure nuove e rinnovate sfide per lui sono dietro l’angolo. Sa come vincere, ha un’enorme conoscenza del calcio e di tutto ciò che lo riguarda, conosce bene valori tecnici ed umani ed in particolar modo, sa come risolvere ogni tipo di problema legato alla sua squadra. E’ un vero e proprio intenditore, che insieme al suo staff sa sempre come ottenere il massimo dalla sua rosa.

L’AMBIZIONE. Nonostante la tantissime vittorie conquistate nel corso di un decennio, Rafa Benitez non si adagia sugli allori e non si ferma mai. Ogni traguardo è un nuovo punto di partenza per il futuro, ogni sconfitta è un tassello da aggiungere all’esperienza ed al bagaglio di maturità di ogni giocatore e di se stesso che lo formeranno rendendolo sempre più competitivo e completo. Dopo la bellissime esperienza al Chelsea ha sposato a pieno il progetto di De Laurentiis, in progress e da rifondare: non ha avuto paura di esporsi e sperimentare, godendo della grandissime stima del patron e di tutto lo staff che lo circonda, guadagnandosi sin da subito anche la fiducia dei tifosi stessi, che lo amano ed appoggiano.

LA PROGRAMMAZIONE. Chi lo conosce bene, non ha dubbi: Rafa Benitez ha sempre le idee chiare. Sin prisa y sin pausa è il suo diktat, che lo rispecchia al meglio: senza fretta ma senza pausa, costruendo nel presente cosa sarà nel futuro, puntando sempre a traguardi importanti ed al massimo in ogni competizione. Anche in questo si trova d’accordissimo con il presidente De Laurentiis: ogni piccolo passo avvicina sempre di più all’obiettivo finale ma serve tanta fiducia e pazienza: la Coppa Italia oggi, uno scudetto domani, una rosa di qualità ma ancora non completa lo scorso anno, un mercato ancora più d’elite questo luglio, per colmare finalmente il gap con le prime della classe.

UMILTA’. Quando ci si chiede: “Cos’ha Benitez di tanto speciale che gli altri non hanno?”, il primo e fondamentale punto che mi sovviene è proprio l’umiltà. Dulcis in fundo l’ho lasciata alla fine, per indurre una riflessione. Credo infatti che sia proprio questa qualità a fare grande, grandissimo, un allenatore e che, unita alla precedenti, crei un mix perfetto in particolar modo a Napoli. Generatori di alibi lasciano il tempo che trovano in una piazza esigente, calorosa e che vive costantemente di calcio, così come chi promette ma non mantiene: nonostante la sua grande esperienza, un palmares ricco di ogni tipo di vittoria e trofeo, Benitez si è sempre approcciato a tutti in maniera semplice e sobria, come l’ultimo arrivato, come chi avesse sempre tanto da imparare da ognuno. E’ questo il giusto atteggiamento, in particolar modo in un campionato difficile come quello italiano, dove anche il Chievo o il Livorno possono condannarti alla sconfitta.  Le sue conferenze sono piccole lezioni di vita e di sano calcio, la sua indole decisa ma serena è da monito per i suoi interpreti che, in campo devono essere spietati ma tranquilli. Insomma, gli altri passano ma un Don Rafè è per sempre: insieme al Napoli, siamo sicuri possa vincere ancora tanto, tanto altro.

Alessia Bartiromo
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