De Laurentiis Dottore in Lettere. Domani la cerimonia per la laurea honoris causa

Dottore in Lettere: è la laurea honoris causa che verrà conferita domani al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, dall’American University di Roma. La cerimonia è fissata nelle sale di Villa Aurelia alle ore 11 in occasione della consegna delle lauree a 38 studenti provenienti da dodici Paesi. Laurea honoris causa anche alla classicista inglese Mary Beard, professoressa dell’Università di Cambridge che nei suoi studi si è spesso occupata di Pompei, scrivendo tra l’altro il libro «Prima del fuoco: Pompei storie di ogni giorno». Perché una laurea honoris causa a De Laurentiis? Lo spiega in perfetto italiano il presidente dell’American University di Roma, Richard Hodges, inglese, esperto in archeologia e nello studio delle primitive attività commerciali ed economiche: «Lo abbiamo scelto perché come produttore è un personaggio molto conosciuto negli Stati Uniti e nella nostra università c’è un dipartimento dedicato alla cinematografia. È evidente che abbiamo tenuto conto anche dell’altro impegno professionale di De Laurentiis, ovvero della presidenza del Calcio Napoli».

Cinquecento studenti iscritti all’American University, il 40 per cento arriva dagli States e il 60 per cento dall’Italia e da altri quaranta Paesi. Nove i corsi della durata di quattro anni: Archelogia,Comunicazione, Film e Digital Media, Relazioni internazionali, Storia dell’arte, Belle arti, Studi interdisciplinari, Italianistica e Business Administration.E proprio gli affari in campo calcistico rappresentano l’altra ragione del conferimento della laurea honoris causa a De Laurentiis.

Spiega il presidente Hodges: «Noto già come produttore cinematografico, questo imprenditore è riuscito a creare qualcosa di veramente speciale nel settore calcistico. Nella nostra università c’è un dipartimento dedicato al business nello sport e De Laurentiis è ai massimi livelli in questo settore. Abbiamo studiato l’ascesa del Napoli:ha ottenuto risultati prestigiosi, passando dalla Serie C alla Serie A in poco tempo e poi consolidando la struttura anche in campo internazionale. Il fenomeno è obiettivamente interessante e da analizzare». Risultati in campo e rispetto del fair play finanziario sono un vanto per il presidente. L’ambizione dell’American University di Roma è offrire «un passaporto globale per il mondo» ai propri studenti e adesso c’è l’idea di creare un rapporto più intenso con il Napoli. «Ne parleremo con De Laurentiis, può essere un’ottima idea considerando la relazione che esiste con gli Stati Uniti»,anticipa Hodges.Domani aVilla Aurelia ci sarà tutto il board dell’istituto,a cominciare dall’imprenditore italo americano Gabe Battista, che è stato ospite del presidente del Napoli al San Paolo il 30 marzo in occasione della partita vinta sulla Juve.

Il rapporto tra De Laurentiis e gli Stati Uniti riguarda, per ora, il settore cinematografico. Sul fronte calcistico, al presidente del Napoli non dispiacerebbe creare una sinergia con un club della Mls,il più prestigioso campionato americano, o di acquisire una squadra (c’era l’idea anche di un team inglese, anche se non della Premier). Intanto, subito dopo l’elezione a sindaco di New York, De Laurentiis ha spedito due maglie del Napoli a Bill De Blasio, il politico di origini beneventane che ha una passione per la squadra azzurra, invitandolo al San Paolo. E non è escluso che il Napoli possa presto sbarcare negli States, dove forte è la comunità campana, per giocare alcune amichevoli.

Fonte: Il Mattino

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