Per cambiare il calcio italiano ci vorrebbero tanti Rafa Benitez

Un movimento in crisi, definizione amara, ma purtroppo veritiera, che dipinge in maniera impeccabile il calcio italiano. Un tempo il campionato più bello del Mondo, oggi la Serie A palesa un gap colossale nei confronti della concorrenza. Accartocciato in una devastante crisi economica, strutturale e di idee. Lacerato da una cultura sportiva ormai ridotta ai minimi termini, dove ha la meglio chi urla più forte, chi da adito alla cultura del sospetto, della polemica a tutti i costi, dove le pressioni prosciugano testa e gambe.

Una realtà tutt’altro che esaltante, certo, e proprio per questo non possiamo che rimarcare la figura di Rafa Benitez, un tecnico che forte di un’esperienza, di una cultura forgiata in tutta Europa rappresenta una delle poche mosche bianche in un contesto dove regna l’isteria. Spesso, polemizzando dal punto di vista dei numeri, delle occasioni perse, gli è stato imputato di non essersi calato ancora a dovere in un campionato, in un contesto, che necessita di una conoscenza capillare per raggiungere il massimo risultato. Ma se da un lato a questo fattore si può porre rimedio, soprattutto se si ha la competenza e il valore del tecnico spagnolo, dall’altro l’internazionalità del maestro madrileno rappresenta un punto di forza assoluto. Non ci riferiamo soltanto alla sua volontà di proporre un calcio costantemente propositivo, alla sua indole votata allo spettacolo, che di per sé non è poco, su tutto emergono le sue idee, dalle quali dovrebbero prendere spunto quei padroni del vapore che da anni governano il calcio italiano e di anno in anno non hanno fatto altro che assistere allo sfacelo di un prodotto che tutti invidiavano.

L’importanza delle strutture, il valore imprescindibile del settore giovanile(in ultimo la convocazione dei giovani Lasicki e Romano), l’ideale di un calcio prettamente sportivo, umano,  poco legato alle polemiche, da affrontare costantemente con il sorriso e la giusta ironia, ma con profonda serietà e dedizione, il football che andrebbe propinato dai pulcini fino ai massimi livelli. Se ci fossero più Rafa Benitez e meno strilloni da mercato il nostro calcio sarebbe indubbiamente migliore, e avrebbe finalmente le basi per poter rinascere. La speranza è che la sua presenza faccia da apripista a tanti personaggi dello stesso spessore, ad oggi, purtroppo o per fortuna, se lo godono solo i napoletani.

Edoardo Brancaccio
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