Prandelli: “Amareggiato per i fischi all’inno. Sabato non si deve dimenticare!”

Anche il commissario tecnico della nazionale italiana, Cesare Prandelli, era presente sabato sera all’Olimpico per assistere alla finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Anche Prandelli ha assistito allo spettacolo poco edificante che si è svolto fuori e dentro lo stadio prima del calcio d’inizio ed oggi ha raccontato la sua esperienza e le sue opinioni in merito a Radio Uno. Ecco le dichiarazioni:

Calcio e violenza – Non possiamo far finta di nulla, la strada che si dovrebbe seguire è quella del dialogo. Sono sicuro che gli stadi devono essere un posto di aggregazione e non di pseudo-minacce, dove solo il gioco deve essere protagonista. Il calcio ha una cassa di risonanza straordinaria in Italia, ma il problema è legato all’intera nazione. Bisogna migliorare e crescere.

Stato impotente –  Non dimentichiamoci che poco tempo fa con la Lazio è successo un episodio simile in Polonia. Dobbiamo toccare il fondo per risalire. Purtroppo siamo fatti così, ma bisogna fare una grande riflessione e coinvolgere tutta la nazione. Altrimenti la Uefa o la Fifa prima o poi davvero interverranno con qualche provvedimento. Purtroppo non siamo capaci di darci delle regole, a Roma in Coppa Italia mi sarei aspettato un annuncio da parte dello speaker per spiegare cosa fosse accaduto e cosa si stesse decidendo.

Colloquio Hamsik e tifosi – Ne parliamo da anni ed accadde anche col Genoa. Bisogna avere un rapporto civile,ma i protagonisti allo stadio non devono essere i tifosi ma i calciatori presenti in campo.

Fischi inno d’Italia – Ho provato molta delusione e amarezza, ma c’è da dire che sono arrivati dopo quelle quattro o cinque ore di tensione. Quando si fischia un inno non c’è mai nulla di civile

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