Henrique e Ghoulam, l’equilibrio partenopeo passa per il reparto arretrato

Si è spesso parlato che il Napoli peccava di equilibrio: l’attacco era molto più competitivo rispetto agli altri reparti, ci si sbilanciava con molte pedine in difficoltà sulla fase difensiva, fino ad investire risultati e bilanci dei singoli. Adesso, nonostante qualche prestazione comunque altalenante ma figlia di una fine di campionato con poche motivazioni, gli azzurri sembrano di aver trovato la definitiva quadratura del cerchio, o almeno un buon punto fermo dal quale ripartire per la prossima stagione.

Tutti i reparti sembrano fortemente coesi, attenti, impostando la manovra dal centrocampo e creando spunti interessanti anche dal reparto più arretrato, con le ali che all’occorrenza offendono e ripiegano in difesa e gli attaccanti che lavorano e fanno movimento anche per la coralità. Lunedì sera, ad una nota trasmissione partenopea, Rafa Benitez ha spiegato il segreto di questo cambiamento portentoso: si tratta degli innesti di Henrique e Ghoulam, due giocatori arrivati sotto l’ombra del Vesuvio con il mercato di gennaio e che hanno dato qualità e quantità alla causa partenopea.

Due caratteri molto diversi così come l’esperienza e l’età: ventitré primavere per il francese reduce dall’unica lunga esperienza con il Saint Etienne, ventisette anni invece per il brasiliano che alle spalle ha una lunga carriera tra Corintiba, Barcellona, Bayern Leverkusen ed in particolar modo Palmeiras. Innesti forzati per l’addio di Armero e gli infortuni lunghi e serie di Maggio e Zuniga, i due giocatori hanno apportato elementi che nella rosa partenopea mancavano: “Henrique e Ghoulam ci hanno dato maggiore equilibrio, hanno dato sicurezza al reparto difensivo anche grazie alle loro buone capacità nel gioco aereo. Io sul mercato cerco sempre di creare una rosa forte per creare una struttura di squadra solida”. Parola di Benitez insomma ed è praticamente impossibile dargli torto.

Non solo esperienza e concentrazione, ma anche tanto rigore ed ordine tattico, che permette agli avversari di non ripartire in contropiede in particolar modo sulle fasce, quando si innescano gli esterni e le punti con i consueti lanci lunghi della difesa. Un punto in più a favore dei partenopei che così interrompono il vivo dell’azione degli avversari riacquistando palla, aiutando al contempo anche la mediana. Inoltre, sono molto versatili: Henrique può agire sia al centro della difesa che spostato a destra indovinando spesso conclusioni da cineteca, mentre Ghoulam  si posizione sull’out mancino meno mobile ma più sicuro.

Insomma, due punti fondamentali dai quali ripartire sia per il futuro ma anche e soprattutto per la finalissima di Coppa Italia contro la Fiorentina: un brasiliano ed un francese per fermare le incursioni di Borja Valero, Aquilani e compagni e per trascinare i compagni verso la vittoria.

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