Verso l’Udinese, Benitez pensa ad alcuni cambi contro i friulani

Si riparte: un giorno di riposo per smaltire le fatiche, per assaporare la primavera, poi di slancio verso l’Udinese, sabato pomeriggio prima della Pasqua, rimescolando il Napoli, nascondendolo a se stesso, tenendo fede a principi maturati negli anni, godendosi un po’ il compleanno con la famiglia e chiacchierando un po’ al telefono con De Laurentiis (prima di ricevere il tweet per gli auguri pubblici) ed un po’ su Kiss Kiss. “Ho parlato con il presidente e spero di regalargli una gioia già quest’anno” . La data cerchiata d’azzurro è il 3 maggio: ma prima dell’Olimpico e d’una notte da provare a rendere magica, c’è il campionato che incombe, c’è l’Udinese (e poi l’Inter) da affrontare, ci sono record da inseguire e comunque una propria «dignità» da tutelare; ci sono formazioni da allestire, andando a raschiare il fondo dell’organico, per cogliere le motivazioni d’ognuno.

La linea. Si ricomincia, rileggendo il Napoli dal basso, tentando di scorgere i quattro difensori da sistemare dinnanzi a Reina, riflettendo sulle abitudini che poi verranno consegnate da Benitez al cuscino per definir la squadra: Henrique può starsene a destra e Ghoulam può avanzare a sinistra, mentre stavolta in mezzo, la coppia che sembra pronta per presentarsi allo stadio «Friuli» contro i bianconeri è quella solita, Fernandez ed Albiol, separata all’ingresso in campo nel braccio di ferro con la Lazio e però riproponibile ora.

Regia. Ma le sorprese non sono finite e l’identità, rispetto al recentissimo passato, può essere pure ritoccata: Udine è stata casa-Inler a lungo, rievoca stagioni indimenticabili, dà adrenalina, e ritenere lo svizzero il candidato alla regia non sa di azzardo, anzi. Semmai va individuato il «sacrificato»:Behrami s’è ripreso, ha mostrato di aver gamba, di essere carico e di aver recuperato confidenza pure con le proprie abitudini, quanto basta per ritenerlo in lievissimo vantaggio su Jorginho, che pure rimane lì ed aspetta.

Fuori. Chi sa già di dover trascorrere un sabato santo inoperoso è Mertens ed ormai il belga se n’è fatto una ragione: niente Udine e sulle fasce c’è poco da industriarsi, è largamente scritto che a destra ci vadaCallejon e a sinistra Insigne, che tra le linee si attacchi attraverso l’asse italo-spagnola. Semmai ci sarà da individuare il partner, quello che sta alle spalle di Higuain e dovrà garantire gli equilibri:Hamsik o Pandev, è spalla a spalla, ma a loro come agli altri verrà ricordato ch’è vero, Rafa «vorrebbe fare un bel regalo a De Laurentiis già quest’anno», ma guai ripetere Parma. Perseverare è diabolico.

Fonte: Corriere dello Sport

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