Una stagione da top player, al Pipita manca il sigillo finale

Per sostituire un certo Edinson Cavani nel cuore dei tifosi napoletani, e nel progetto tecnico azzurro, non poteva bastare un centravanti qualunque. E’ questo il motivo che ha portato il presidente Aurelio De Laurentiis a regalare a Rafa Benitez un puntero di primissimo livello, Gonzalo Gerardo Higuain. Quaranta milioni (compresi i bonus) sull’unghia per strapparlo alla casa blanca e cucirgli addosso la maglia azzurra, un investimento di quelli dal rendimento garantito

Nonostante le solite voci fuori dal coro non manchino mai, la stagione del pipita è fedele all’entusiasmo con cui quest’estate il centravanti della seleccion argentina è stato accolto dal pubblico partenopeo. I numeri valgono più di mille parole: 24 reti ed 11 assist, perno assoluto della fase offensiva orchestrata dal tecnico partenopeo. Nella vittoria contro la Lazio, dove ha firmato la sua prima tripletta azzurra, non sono mancati i suoi marchi di fabbrica: la giocata con cui ha servito Mertens nell’azione da cui è scaturito il rigore del 2-1, la freddezza dagli undici metri, e due goal da centravanti vero, di quelli che esaltano le folle, alla Gonzalo Higuain per intenderci.

Una stagione senza dubbio positivissima quella dell’argentino, con numeri che ad oggi nessun giocatore della serie A ha sfiorato, un inizio di ciclo più che accattivante, e che siamo sicuri sia solo l’appendice di pagine ancora più esaltanti. A coronare quest’ottima annata manca solo un tassello fondamentale, la finale del 3 maggio allo stadio Olimpico di Roma, alla ricerca del primo titolo in maglia azzurra. Non resta che attendere, di Gonzalo Higuain ci si può fidare.

 

Edoardo Brancaccio

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