Ancora un mese di “San Paolo”, tra le mura amiche è vietato sbagliare

A guardarlo con attenzione, il calendario del Napoli volge ormai quasi al termine: tre gare interne, altrettante in trasferta e la finale di Coppa Italia a Roma contro la Fiorentina prima di concludere ufficialmente una stagione lunga e ricca di emozioni. A guardarlo ancor meglio, esattamente tra un mese si disputerà l’ultima gara interna degli azzurri al “San Paolo“, evento che per la maggior parte dei tifosi rappresenta una giornata quasi di sofferenza e che innesca una simultanea “crisi di astinenza” dal secondo seguente a quando si mette un piede fuori all’amato impianto di gioco di Fuorigrotta. I mesi che seguiranno saranno di patimento: domeniche senza la serie A, settimane vuote dove riecheggia solo un petulante fantamercato, in attesa del ritiro e dei primi veri acquisti.

All’11 maggio però, manca ancora un mese e ne frattempo Hamsik e compagni si apprestano a giocare la prima di tre gara interne molto importanti, con un unico imperativo a seguito: vietato sbagliare. Eh si: quest’anno, il “San Paolo” è stato un bunker inespugnabile in Champions e con le big, meno con le squadre più abbordabili, che sotto l’ombra del Vesuvio sono spesso riuscite ad accaparrarsi qualche puntino. E’ tempo di completare in positivo questo trend inanellando magari un bel filotto di successi, nell’ordine contro Lazio, Cagliari e Verona. Tre gare che hanno comunque un bel mordente per i supporter azzurri, che prenderanno d’assalto lo stadio fino al solito struggente addio dell’ultimo match casalingo, con consueto giro di campo dei giocatori e standing ovation dei presenti per i propri beniamini.

Contro la Lazio sarà una gara ricca di ricordi: torna ancora al “San Paolo” l’ex tecnico partenopeo Edy Reja, che a Napoli ed in questo stadio ha lasciato un bel pezzo di cuore. Il pubblico lo ricorda ancora con immenso affetto, stima e gratitudine, dedicandogli sempre un bell’applauso. E’ uno dei pochissimi che può vantare un’accoglienza di questo genere. Ben diversa quella riservata ad esempio a Mazzarri, con ben due striscioni di critica da parte delle curve ed una bordata di fischi al suo ingresso. Contro il Cagliari ci sono da rivendicare una serie di soprusi sportivi e sociali che forse sono stati solo raccontati alla truppa di Benitez ma che i tifosi ricorderanno sicuramente bene, compreso un match pareggiato dai sardi in extremis ed in doppia rimonta proprio a Fuorigrotta. Con il Verona infine, c’è una storica rivalità tra le tifoserie, che vede i gialloblù tornare dopo tempo al “San Paolo”, per un finale tutto da vivere.

Come se non bastasse, i tifosi sotto l’ombra del Vesuvio sono chiamati al surplus di presenza ed emozioni anche per la finale di Coppa Italia a Roma il 3 maggio: non si giocherà in casa ma è come se una piccola fetta dell’Olimpico di trasferisse tra il Vesuvio e Mergellina: la prevendita infatti, prosegue a gonfie vele e per fine mese si prevede già il sold out dei settori dedicati al pubblico di fede azzurra. Insomma, un finale tutto da vivere per gli appassionatissimi, per blindare il terzo posto e dire ancora una volta: “Io c’ero”.

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