L’editoriale di Ivan De Vita: “La Napoli umorale e i casi di fine stagione”

Tutti giù per terra. Una scorpacciata di gloria durata i soliti 90′. Quelli nei quali gli azzurri si rendono imbattibili al cospetto di corazzate dal riconosciuto blasone. Una settimana appena e si torna nell’anonimato, affondati dall’ennesimo drappello di modesti dirimpettai. Danzando sulle punte, senza mordente e incapaci di offendere. Nell’iperbole Juventus-Parma c’è la fotografia della stagione del Napoli. E il definitivo vuoto di stimoli provocato dall’impennata della Roma non poteva che aggravarne il rendimento.

E’ stata la settimana delle frecciatine e dei messaggi subliminali. No, no, non parlavo dei tweet Icardi- Maxi Lopez – Wan Danara (Dio ce ne liberi!), ma di quelli Napoli-Torino bianconera, via satellite e non. Prima i battibecchi economici tra Benitez e Conte. Poi i tweet di eccessivo giubilo di De Laurentiis ai quali Marotta ha “saggiamente” replicato accusando la piazza azzurra di provincialismo (quando il sarcasmo sulla bistecca fiorentina qualche domenica fa pare indossasse una sciarpa bianconera).

Partenope tutta si è ribellata con disprezzo e dai piani alti è volato anche qualche gentile epiteto nei confronti del ds juventino. Ma tutti gli addetti ai lavori hanno replicato con astio, fiumi di parole conditi anche da troppa retorica. Perchè, a partire dai media stessi, sarebbe opportuno guardarsi allo specchio e imparare ad autogiudicarsi. Picchi di euforia incontaminata dopo successi importanti ma non fondamentali; cataclismi al successivo passo falso, seppur a distanza di 48 ore. La Napoli umorale, istintiva e senza uno straccio di equilibrio conosce i suoi limiti. E vi dirò di più. A volte sentirsi scherniti da un odiato rivale può aiutare a combatterli più in fretta.

La serata di Parma è la giusta ciliegina sulla torta. Perchè una squadra così svogliata e involuta dopo lo splendore ammirato appena sette giorni prima sa troppo di provincialotto. Perchè il presidente, continuando con le sue esibizioni circensi, stride con un’immagine internazionale da esportare di cui lui stesso è assoluto fautore. Tuttavia, in quello spiacevole episodio all’esterno del Tardini in cui ha vinto solo la voracità dei nostri detrattori e l’avidità di un tifoso (?) in cerca di gloria, si denota un aspetto positivo: anche De Laurentiis è chiaramente contrariato da questo Napoli double face. Lui in fondo ha costruito una rosa capace di battere Juventus, Roma, Arsenal e Borussia. Perchè è a 20 punti dalla vetta? Incentivo da non sottovalutare per il futuro.

Dopo il passo falso dell’ultima giornata, a -12 dalla Roma seconda, gli azzurri sono finiti in un limbo angusto e nauseante. Periodo particolarmente adatto alla creazione di casi inesistenti. E’ un anno ormai che si cerca in tutti i modi di pescare un malessere dietro la brutta stagione di Hamsik (non vive bene a Napoli, la Slovacchia fuori dai Mondiali, presunti dissapori con Benitez e il suo modulo…). Purtroppo non ci è cascato nessuno e la tenera ammissione di Marekiato davanti ai microfoni ha disinnescato ogni bomba. Ciò nonostante, gli esperti di calciomercato hanno già fissato in un’ipotetica cifra di 40 mln di euro il suo possibile addio. Giusto per lasciare un po’ di pepe.

In questi giorni è partita la caccia ai malumori di Higuain e le sue continue sostituzioni. Si è arrivati perfino a sostenere un alterco con Benitez, contrario allo stile di vita del Pipita. Tracciando questo sentiero si finisce lontani dal bene del Napoli. Situazione diversa per il mistero Zuniga. Il colombiano ha scherzato troppo col fuoco, con tempi riabilitativi fuori da ogni parere medico. Ora scalpita, evidentemente, perchè da novembre scorso la sua unica prospettiva era il Brasile. Don Rafè lo ha cristallizzato sui blocchi di partenza. Non ce la fa a passare per il pollastrello di turno.

Ecco dalla classe e dall’esperienza dello spagnolo dobbiamo ripartire. Mondiali e preliminari di Champions intensificheranno l’estate azzurra, con possibili ripercussioni sul mercato. Allora ci si concentri sui calciatori attuali, allenandoli a scoprire l’essenza di una squadra vincente. L’acquisizione della giusta mentalità, a partire da queste ultime sei giornate.

Ivan De Vita

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