Relax, famiglia ed allenamenti, il metodo di lavoro azzurro non cambia in base ai risultati

Che piaccia o no, il dato è oggettivo: Rafa Benitez ha concesso per la seconda settimana di seguito, due giorni di vacanza alla sua squadra. Che piaccia o no, questo è il Rafa style: studio, dialogo, sorrisi e riposo. Ogni volta che può. E non c’è differenza: o batti la Juventus o perdi col Parma, sempre due giorni di riposo. Come da sua tabella. Perché il calcio di Rafa è questo. Finito il tour de force di una partita ogni 72 ore, che ha probabilmente prosciugato oltremisura le gambe degli azzurri, lo spagnolo ha deciso che è il momento di far tirare il fiato ai titolari. È il marchio di fabbrica del tecnico di Madrid: quella capacità di stare sempre sul pezzo. Vacanza per chi ha giocato a Parma fino a questa mattina, non certo per Rafa. E a chi fosse venuto il sospetto che Rafa con il riposo extra faccia un regalo anche a se stesso per scappare al mare o andarsene in giro a fare il turista, sarebbe bastato farsi un salto ieri a Castel Volturno e vederlo alle prese prima con i test atletici di quelli che domenica sera al Tardini non hanno giocato e poi con i suoi collaboratori in una lunga riunione. Per Behrami, Pandev, Britos e tutti gli altri (in totale 12) la mattinata è stata all’insegna dei prelievi del sangue e dei test sulla condizione fisica. Cosa che viene ripetuta ogni 40-50 giorni. Tutto all’insegna della serenità assoluta. Toni soft, un sorriso per tutti, comunicazione continua con i giocatori, la solita meticolosità nello studiare i dettagli. Ma pure la capacità di sentire il polso dei suoi e regolarsi di conseguenza. E poiché tra poco meno di un mese c’è la finale di Coppa Italia, Benitez non vuole correre il rischio di arrivare all’Olimpico con una squadra a corto di fiato.

E per questo ha deciso: nonostante la delusione per il secondo posto ormai lontano anni luce, occorre lasciare Higuain e company a briglia sciolta (e Gonzalo se ne è andato a Milano). Per 48 ore. Come era successo, per l’appunto, dopo la vittoria con la Juventus. Il gruppo al completo si ritroverà questa mattina: i titolari di Parma sosterranno i test e le analisi che le riserve hanno effettuato ieri e nel pomeriggio ci sarà il primo allenamento vero e proprio in vista della gara con la Lazio. È il Rafa style. Meglio ripartire belli carichi oggi che fare un defatigante ieri. Magari, quelli che amano i sergenti di ferro, sognavano che dopo il ko contro la squadra di Donadoni, Benitez annullasse i giorni di riposo e convocasse tutti a Castel Volturno fin da lunedì. Niente da fare. Non lo ha mai fatto e difficilmente comincerà a farlo qui a Napoli: lui è il cultore del dialogo, non dei gesti eclatanti. Benitez è rimasto chiuso nel quartier generale per vivisezionare la Lazio e gli errori commessi dai suoi contro il Parma. Che fare, adesso? Il tecnico non ha escluso di ritoccare qualcosa delle sue tabelle e a questo punto la strada più percorribile sembra puntare a compensare certe lacune fisiche personali e fare allenamenti sul campo ancora più differenziati, giocatore per giocatore.

Alla luce dei risultati dei test atletici, come sempre fondamentali per il lavoro di Benitez, lo staff azzurro deciderà anche come svolgere la preparazione in palestra, magari puntando a una settorializzazione molto specifica del lavoro muscolare. Venticinque giorni alla Coppa Italia. Modifiche e piccoli adeguamenti nella preparazione, non rivoluzioni: da una maggior individualizzazione del lavoro fisico e atletico ad alcune modifiche sulla tempistica degli allenamenti e del lavoro di recupero. Poi c’è anche da fare i conti con gli infortunati. A Benitez non tornano mai i conti e non intende accelerare un rientro, con aumento del rischio di pericolosa ricaduta. Per questo Mesto, nonostante sia stato già convocato tre volte, non ha ancora mai giocato un minuto. Ed è per questo Zuniga, pur svolgendo ormai da settimane allenamento con il resto del gruppo continua a guardare la partite da casa.

FONTE Il Mattino

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