No allo sciacallaggio mediatico, ma i tifosi meritano rispetto

Non si può certo dire che sia passato inosservato, l’alterco tra il presidente Aurelio De Laurentiis ed un tifoso al termine di Parma-Napoli è divenuto una delle notizie del giorno, quanto se non più del tonfo degli azzurri in terra emiliana. Il patròn azzurro è un sanguigno, un passionale, di certo in questi anni non si è presentato come uno che le manda a dire, non si fa passare la mosca sotto il naso, è un dato di fatto. La memoria rimanda ai diverbi con alcuni giornalisti, con Eddy Reja al quale è stato comunque sempre legato da una stima indissolubile, passando per le dichiarazioni infuocate nell’estate del 2011 in sede di stesura dei calendari.

Un personaggio che divide, come sempre accade con coloro che non esitano ad andare sopra le righe, ma su quanto accaduto è giusto fare chiarezza. I fatti di ieri vanno soppesati in tutte le loro variabili, la sconfitta di Parma rappresenta l’ennesimo capitolo di una stagione che ha avuto tutti i tratti di un giro sulle montagne russe lungo mesi, esaltazione e delusione hanno accompagnato il Napoli in un alternarsi perfetto. L’umore di De Laurentiis all’uscita del Tardini rispecchiava in pieno questo stato d’animo, e come dargli torto del resto, da lì l’errore marchiano, un atteggiamento che va stigmatizzato ma anche analizzato con tutte le attenuanti sovracitate. Scorretto quindi porre in essere uno sciacallaggio mediatico, dando un peso eccessivo ad uno sbaglio umano figlio di una delusione ancora cocente, aldilà delle dichiarazioni di facciata.

Ma un principio, a nostro modo di vedere inderogabile, vogliamo sia chiaro: i tifosi, quando civili, meritano sempre e comunque rispetto. Sono loro i destinatari del prodotto calcio e sono coloro che permettono allo sport più bello del mondo di andare avanti, anche in periodi non semplici come quello attuale. Il loro diritto di critica è sacro e se posto nei giusti modi, come accaduto ieri, deve essere accettato, perché no anche permettendo loro di interloquire con gli addetti ai lavori. Sono e saranno sempre i tifosi gli unici referenti a cui la società, nelle vittorie e nelle sconfitte, dovrà rendere conto. Va inoltre puntualizzato che la piazza napoletana, seppur umorale, quest’anno si è dimostrata particolarmente matura. Ad eccezione di episodi isolati, e spesso stigmatizzati da buona parte del pubblico, il tifo napoletano ha accettato di buon grado quest’annata che alla lunga si è dimostrata di transizione, riponendo fiducia nella società e in un progetto che tutti si auspicano possa portare risultati e vittorie a medio termine. In altri lidi dopo i proclami di inizio stagione si sarebbero viste contestazioni di tutt’altro spessore.

Nessun caso nazionale, un semplice incidente di percorso, al quale siamo sicuri il presidente De Laurentiis saprà rimediare.

Edoardo Brancaccio

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