Scommettiamo che il Tg1 non farà un servizio su questo?

I soliti napoletani che si accalcano davanti ad un obiettivo. Le solite canzoni imporvvisate, il solito venditore abusivo. La pioggia, quella insolita, ripresa come quasi fosse una colpa. Il solito servizio allusivo (a cosa poi?) nei confronti di Napoli.

Sembra strano, eppure siamo ancora una volta qui a commentare la tendenza dei media italiani di trattarci come fossimo diversi, come se meritassimo altro. Ci riferiamo, questa volta, al servizio messo in onda dai colleghi del Tg1 venerdì scorso. La solita panoramica sul golfo, il solito squarcio di una città stupenda, e ancora, ancora una volta, l’altra versione dei fatti. La strada allagata, per la pioggia (ebbene sì, piove anche a Napoli), l’inquadratura sul palazzo crollato, il venditore abusivo che cerca di piazzare ombrelli a destra e a manca.

Il nostro, non è il solito piagnisteo. Non abbiamo bisogno di essere difesi da nessuno, quantomeno dai colleghi del Tg1. Quello che dà, fastidio, però, è l’atteggiamento. Siamo trattati, e continuano a farlo, come fossimo diversi. Come se la città di Napoli meritasse un altro metodo d’attenzione.

Sono sicuro, e ci metterei la mano sul fuoco, che il Tg1 nel suo servizio sullo straordinario Fabio Fognini che ha appena battuto il campione olimpico Andy Murray non si concentrerà sul pubblico partenopeo, fondamentale nel dare la spinta decisiva al tennista italiano. Non si concentrerà sul sole che si specchiava nella terra rossa del campo sul lungomare. Non accennerà nemmeno al canto di “O surdat ‘nnammurato” che riecheggiava nello stadio, mentre il tennista azzurro si goveda la vittoria e lo spettacolo. Non si era mai visto nel tennis. Non si era mai visto, un fatto del genere, nel più antico campionato a squadre nazionali di ogni disciplina sportiva. Ma questo, forse, al Tg1 non interessa nemmeno.

Raffaele Nappi

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