L’editoriale di Deborah Divertito: “Sig. Marotta, le spiego Napoli-Juve”

Ciao a tutti, mi chiamo Deborah Divertito sono una tifosa…ehm… una malata del Napoli, domenica scorsa ero allo stadio, come sempre, a guardare undici maglie azzurre giocare e le ho viste anche vincere. E ieri ho appreso dall’amministratore delegato della Juventus in un’intervista, e non da Franchetiello dello Juve Club  Cercola al bar,  di essere provinciale, come se fosse una brutta cosa,  perché ho goduto come un riccio nel battere la prima in classifica in casa mia. Mi correggo: ho goduto come un riccio nello schiacciare la prima in classifica in casa mia. Mi correggo ancora: sto ancora godendo come un riccio e più loro parlano, più io godo.

Il sig. Marotta se riuscisse a guardare indietro, e non è una battuta, capirebbe che Napoli- Juve non è mai stata una semplice partita da tre punti e via. Una di quelle ininfluenti, come lo era per la classifica domenica scorsa. Loro sono ancora primi e noi ancora terzi, e così sarà fino a fine campionato. E, in fondo, questo lo sapevamo ancora prima di cominciare a giocare. Certo, avrebbe ancora dovuto giocare la Roma col Parma, ma, in fondo, sapevamo anche che il Parma sarebbe crollato all’Olimpico per poi risorgere nelle vesti del Real Madrid al Tardini la domenica dopo contro di noi.  Per cui, non raccontiamoci frottole, sapevamo tutti che quei tre punti non sarebbero serviti più di tanto né a noi  e né a loro. Ma il sig. Marotta non ci venisse a raccontare che la sua Juventus non è venuta qui per vincere. Anzi, per non perdere. Qui c’è gente che s’è giocata scommesse serie su questa partita. Come una squadra di basket U17 in provincia, ripeto, in provincia,  di Biella, il Ponderano, che ha scommesso con il proprio dirigente napoletano, che in caso di sconfitta avrebbero corso in mutande dalla palestra alla piazza del paese. Promessa mantenuta, con tanto di foto su Facebook. Invito il sig. Marotta ad andare a controllare. C’è gente che ha preso aerei da Londra e dall’Olanda per venire al San Paolo e godersi lo spettacolo. Non prendersi tre punti che non servono a niente, per come stanno adesso le cose, ma per godere di uno spettacolo. Se vuole, al sig. Marotta posso lasciare il numero di ognuno di loro. Che chiamasse lui, chiaramente! Credo che col suo bilancio, una telefonata se la possa permettere. Se poi ha problemi nel far quadrare i conti, chiamasse il suo allenatore. Che di finanza creativa se ne intende più di Tremonti. Senza possibilità di smentita da tutti i giornalisti che pendevano dalle sue labbra, non controbattendo che la questione della spesa al mercato non era proprio esatta. Fosse stato l’allenatore di una provinciale, tipo Benitez, però, l’avrebbero massacrato.

Per Napoli-Juve, c’è gente che ha rinunciato alla frittura di pesce e sfogliatella post-ragù, pur di avere un posto vicino ai compagni di avventura. Il sig. Marotta, chiaramente, non sa neanche di cosa sto parlando, a parte i due babà che i suoi tifosi in bianco e nero si sono visti recapitare sulle proprie bacheche da buontemponi napoletani. I provinciali, si sa, festeggiano in maniera strana. Ma strana assai. Come quei manifesti che si sono visti vendere fuori al San Paolo, subito dopo il triplice fischio, quindi, più o meno, verso mezzanotte. Ma il sig. Marotta non li ha visti perché stava già dormendo a quell’ora. A lui non interessava la partita. È stato solo un fastidio prima del successo interplanetario e intergalattico del giovedì dopo. Quando il sig. Marotta si è svegliato dal letargo e oltre a pronunciare qualcosina in merito all’importanza della seconda competizione d’Europa, dopo essere usciti con disonore dalla prima, ci ha tenuto a dire la sua opinione in merito al godimento di una città intera. Offendendo, per di più, le squadre minori in lotta per la salvezza. Perché, il sig. Marotta, non mi venisse a dire che con “provinciale” voleva fare un complimento.

Insomma, abbiamo vinto meritatamente, abbiamo gioito, abbiamo sfottuto abbastanza i nostri amici juventini, abbiamo persino ammirato SKY arrancare con dati statistici sul baricentro medio/linea fuorigioco/giocate utili in area e cose simili pur di giustificare una Juventus che, pur restando prima e fortissima, ha perso contro il Napoli e i suoi tifosi.

Però, ha ragione Marotta.  Mo’ basta. Guardiamo avanti e pensiamo al Parma. Basta con questo 2-0 alla Juve.

E adesso scusatemi, altrimenti perdo il trenino… A –E- I- O- U – Ipslooooon!!!!

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