Gonzalo Higuain tra proteste, voglia di fare e gol mancati: il Pipita rimane fondamentale

“Il Pipita è ferito, ma non è morto”. Non esageriamo: Gonzalo Higuain, seppur affannato, rimane il perno fondamentale del reparto offensivo azzurro.

Il suo attaccamento al match nonostante la sostituzione la dice lunga. Le sue proteste, la sua voglia di fare, la rabbia e la voglia mostrata in campo. Non sarà il Real Madrid, ma il Napoli lo assiste come può. Ed è questo il punto fondamentale: prendersela con Higuain per le reti non siglate equivale a prendersela con tutta la squadra. Perché il Pipita è solo il terminale offensivo di un sistema di gioco impostato per attaccare, certo, ma che va oleato bene, e con il tempo.

Non sempre, va detto, il sistema impostato da Benitez sembra aver dato i suoi frutti. Spesso i gol di Higuain vengono da colpi di genio e di fortuna. Ma poco importa: il Pipita offuscato delle ultime partite è solo un’apparenza. Il giocatore c’è, è attaccato alla maglia, al gruppo, alla piazza. E una sua possibile panchina domani sera a Catania non sarebbe affatto un dramma: dalla panca, a partita iniziata, il Pipita sarebbe devastante. Insomma, dall’inizio o no, abbiamo un campione. Punto.

Raffaele Nappi

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