Napoli attento a Borja Valero, avido di riscatto dopo il lungo stop per squalifica

Torna, in campionato, dopo la squalifica rimediata a Parma. Borja Valero deve recuperare il tempo perso. La Corte Federale gli ha condonato una giornata di squalifica, la quarta, ma allo spagnolo questo stop forzato non è andato giù. Questione di principio, ha sempre detto, oltre che di rispetto. Sente sulle spalle la responsabilità della squadra, specie adesso che, oltre a Pizarro, è fuori causa pure Anderson: vuole essere lui a rimettere in discussione tutto, perché al terzo posto finale non ha mai smesso di crederci.

TALENTI ALLO SPECCHIO. Vuole tornare a vincere, contro un allenatore che, come lui, è cresciuto nel Real Madrid, e contro un avversario che, un po’ talenti allo specchio, è il cervello dell’altra squadra, Jorginho. Otto gol per il brasiliano di passaporto italiano, tutti con il Verona in avvio di stagione, sei per lui, tra campionato e Coppa. Li separano sei anni, ventinove il madrileno, quasi ventitré il sudamericano che con l’Under 21 di Mangia ha pure debuttato in azzurro.

LA RIVINCITA. Lo spagnolo, ancora a caccia del suo sogno mondiale, ha fame di rivincita. La stagione scorsa era stato il giocatore più presente in tutta la Serie A, costretto ai box solo un turno per somma di ammonizioni. Con lui in campo la Fiorentina aveva sempre vinto. Quest’anno, invece, solo in campionato, è rimasto fuori già cinque volte, di cui in una sola occasione per problemi muscolari. I compagni sono riusciti a sfatare la maledizione del successo impossibile senza il “todocampista” viola soltanto domenica scorsa, al Franchi, col Chievo. Tocca a lui cancellare il vuoto lasciato nelle ultime settimane. Lo sente come un dovere.

VERSO UN NUOVO SOGNO. Borja, il muratore di sogni, ha un solo obiettivo in testa, trascinare la squadra in una nuova scalata della classifica. Battere il Napoli, del resto, significherebbe riaccendere le speranze per una cavalcata da protagonisti. Il tutto aspettando il Milan, la sua vittima preferita, due gare e altrettanti gol realizzati. Oggi si troverà di fronte Damato, che in campionato ha osservato dalla tribuna contro l’Inter (squalificato per somma di ammonizioni) e stavolta non commetterà alcuna leggerezza. Lo ha promesso a sé stesso, lui che subito dopo aver letto il pesante referto arbitrale del giudice sportivo si preoccupò subito di spiegare quella che lui riteneva un’ingiustizia al figlio Alvaro, quattro anni e una passione infinita per la maglia viola.

L’ESAME DI LAUREA. All’andata, al di là della sconfitta dei viola, fu il migliore in campo. Non ha dimenticato nemmeno lui quella palla sparata tra le braccia di Reina che avrebbe significato pareggio e ora vuole provare a rovesciare la prospettiva, pur consapevole che al “San Paolo” la squadra di Benitez non perde dalla fine di novembre. Fermare il Napoli, nella bolgia del San Paolo, è un po’ un esame di laurea per tutti e Borja vuole essere il condottiero della missione.

POI IL CONTRATTO. Ha lavorato per spingere in un angolo le difficoltà del passato in fase di finalizzazione e ora punta a raccogliere i frutti, che si chiamino assist o gol. Solo dopo si preoccuperà di firmare il prolungamento del suo contratto. Prima c’è la Fiorentina.

FONTE Corriere dello Sport

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