Un’eliminazione che brucia ma ora è doveroso risalire la china

Un traguardo ambizioso, da perseguire con caparbietà. Tutti auspicavano un’Europa League da protagonisti, una città intera sognava di ripercorrere quel magico maggio del 1989. Ci credeva Benitez dall’alto delle sue due affermazioni in carriera nella competizione, così come il presidente Aurelio De Laurentiis, probabilmente persuaso dal background del tecnico spagnolo, aveva smussato la propria opinione su un trofeo da sempre poco considerato durante la sua gestione.

Quando un obiettivo sfuma, soprattutto in due partite in cui il Napoli non si è dimostrato assolutamente inferiore all’avversario, è naturale che la delusione sia cocente. La storia è piena di squadre che perso un obiettivo importante tirano i remi in barca accusando un calo psicologico che in questo momento non è ammissibile. La stagione deve essere portata a termine al meglio e ci sono due obiettivi di estrema importanza dai quali dipende l’esito di un’intera annata. E’ essenziale quindi che il gruppo si lasci alle spalle questa battuta d’arresto seduta stante.

La lotta per il secondo posto, garanzia d’accesso diretto alla Champions League 2014-2015, procede a ritmi serrati. Un piazzamento che mette in gioco 30 milioni di euro e l’intera progettualità di un’estate che sarà totalmente influenzata dal post-mondiale. Il Napoli rincorre a 3 punti di distanza ma la Roma ha la sfida contro il Parma da recuperare, oltre al vantaggio negli scontri diretti. Un distacco che potrebbe addirittura raggiungere i 7 punti ma con dieci incontri da disputare fino in fondo, una vetta ripidissima che però il miglior Napoli ha tutti i mezzi per scalare. Il miglior Napoli appunto, quello indispensabile già tra tre giorni nella sfida contro la Fiorentina al San Paolo.

C’è la finale di Coppa Italia del 3 maggio in cui il Napoli incontrerà proprio i viola di Montella anch’essi scottati dalla recente eliminazione europea. Una partita certamente ostica ma in cui gli uomini di Benitez partono con i favori del pronostico consapevoli dell’importanza di iniziare un nuovo ciclo con un titolo in bacheca.

Una stagione che dunque non si è chiusa sotto i dolorosi colpi di Martinez, Ghilas e Quaresma e che pone dinanzi agli azzurri ancora traguardi prestigiosi. Benitez, ne siamo sicuri, saprà toccare le corde giuste e cementare il gruppo, tocca ad Higuain e compagni andare avanti, dimenticare quest’eliminazione e regalare al proprio pubblico -anche ieri meraviglioso soprattutto nell’applauso finale- le gioie che merita.

Edoardo Brancaccio

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