Superiori ai portoghesi. Se non segni non vinci, ed a questi livelli si paga

Finalmente la serata d’Europa è arrivata. Finalmente abbiamo la possibilità di ribaltare la sfida dell’andata di Oporto. Napoli-Porto, ottavi di finale di Europa League. Stadio San Paolo di Napoli, il tempio del calcio campano aspetta solo di esplodere. C’è il pubblico delle grandi sfide serali, la politica di prezzi popolari ha pagato, non senza qualche polemica.

Scelte obbligate per il tecnico lusitano, fuori l’esperto portiere Helton per un grave infortunio patito nell’ultima sfida di campionato e dentro il secondo FabianoMaicon si aggiunge ad Alex Sandro nella lista dei difensori indisponibili. Castro decide di far debuttare Reyes in coppia con il capitano Mangala.

Benitez sorprende tutti con scelte fuori dalle aspettative. Fuori il capitano Hamsik (fascia per l’occasione affidata ad Inler) a fare compagnia a Callejon, dentro Pandev ed Insigne a far coppia con Mertens alle spalle del solito Higuain. Sulla destra come da aspettative c’è Henrique, vero jolly tuttofare.

Il Napoli è un leone ferito, schiuma rabbia ed i primi minuti sono tutto appannaggio degli azzurri. Porto costretto per i primi 20 minuti nella propria metà campo. Un pugile all’angolo la squadra portoghese che rischia di prendere gol in almeno tre occasioni. Se il Napoli di Benitez continua ad avere una pecca è quella di non segnare quando dovrebbe in partita così. Prima Insigne, quindi Mertens ed Higuain hanno buone occasioni che sono però solo il preludio del vantaggio azzurro.

A servire la portata è Gonzalo Higuain vestitosi da cameriere ad imbandire la tavola per il macedone Goran. Pandev si infila alla perfezione nelle maglie (larghe) della difesa lusitana. Colpo da maestro a scavalcare ad occhi chiusi il portiere portoghese. Il San Paolo può esplodere dopo aver partecipato alla pressione con la voce dei 60000.

Ora non chiudiamoci, ora non consentiamo ai portoghesi di crederci. Quaresma si becca tutti i fischi disponibili dagli spalti del San Paolo quando prova ad accendersi con qualche colpo ad effetto. Il Napoli controlla nell’attesa forse del secondo tempo. I portoghesi hanno subito il colpo e stentano a riprendersi ed organizzare una risposta al vantaggio napoletano.

Il Napoli che scende in campo il secondo tempo sembra un po’ più guardingo. Porto che prova a spingere nelle battute iniziali, ma forse è solo una brutta impressione. Gli azzurri si riorganizzano ed iniziano a giocare sui binari del primo tempo, corsa e pressing per costringere i lusitani nella propria area. I portoghesi in difesa non sembrano dei fulmini di guerra ed il Napoli per poco non ne approfitta con Higuain ed Insigne. Bravissimo Fabiano.

Quando Benitez chiama Goran in panchina si ha la sensazione e la speranza che sia proprio lui a risolvere la matassa, Marek Hamsik. Ed invece la sostituzione vincente è quella del Porto. Un tiro in porta (che saranno poi due alla fine) un gol.

Complimenti alla squadra portoghese, complimenti a Ghilas, capace di segnare due gol al Napoli nelle due partite che l’ha incrociato (fu colui che segnò quest’estate anche nell’Emirates Cup). Prima lui, poi Quaresma che con il Napoli completamento fermo supera quattro belle statuine in area di rigore e mette la palla all’incrocio dei pali.

Il resto è un continuo fraseggio degli azzurri, capaci di collezionare più di dieci tiri dalla bandierina, innumerevoli salvataggi sull’ultimo passaggio o rimpallo sul tiro.

L’unico che ricorderà questa serata sarà forse Duvan. Entrato al posto di Higuain insacca il gol del pareggio su grande imbeccata di Callejon.

Purtroppo in Europa le occasioni vanno capitalizzate, perché a certi livelli ti puniscono.

(Antonio Picarelli)

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