Partita dalle mille facce. Il Porto è alla nostra portata

Ottavi di finale di Europa League. Ci si gioca la possibilità di entrare tra le migliori otto della competizione. Una competizione spesso bistrattata da molti e che, dicano, porti pochi soldi e molti grattacapi. De Laurentiis l’ha spesso criticata, mostrando ampi segni di insofferenza negli anni passati a causa delle sfide del giovedì in Europa che a suo dire levavano energie fisiche e mentali alla squadra allenata da Mazzarri.

Benitez è uomo di coppe. Il Presidente n’è cosciente e sta assaporando il gusto delle sfide importanti nella coppa spesso ignorata. Napoli chiamato quindi a soffrire in Portogallo in una sfida che ha il sapore di un piccolo antipasto in attesa, si spera, delle portate più gustose. Benitez è uomo di coppe dicevamo e queste sono le sfide da giocare sui 180 minuti. N’è consapevole il tecnico madrileno e dovranno iniziare a prenderne coscienza anche i tifosi partenopei.

Così in campo è la squadra lusitana a dover fare la partita, Napoli tutto raccolto nella propria area. Per la serie, se ci scappa il gol in trasferta tanto di guadagnato. Non è chiaro se queste siano le disposizioni venute dalla panchina, ma Rafa non sembra sbracciarsi troppo anche quando il suo Napoli rincula a protezione della difesa.

Nell’ottica dell’utilizzo dell’intera rosa Napoli schierato con Britos a far coppia con Albiol in difesa ed Henrique a spalleggiare Behrami in mezzo al campo. Sulla fascia destra Maggio rifiata per lasciare spazio invece a Réveillère.

Primo tempo da sbadigli anche se dovremmo finirlo in svantaggio. A creare scompiglio nell’aria azzurra è quel Jackson Martinez tanto ambito da Rafa quando le temperature erano ancora estive. Prima è Reina a dire di no all’attaccante colombiano. Solita reattività nel deviare in angolo l’intervento sottorete della punta, che in seguito fa invece da sponda per il gol regolare fortunatamente annullato dalla terna arbitrale.

Il secondo tempo ti aspetti di più, vuoi di più dal Napoli portoghese. Fernando fa esaltare ancora Reina dalla distanza ma come al solito quando meno te l’aspetti è il Napoli a fare capolino dalla tana. Tre occasioni in rapida sequenza sui piedi di Higuain, Callejon e sulla testa di Albiol. Il Napoli ha la colpa di non riuscire a buttarla dentro, ma quanta sfortuna. Helton deve avere un conto in sospeso con la dea bendata. Più fortuna che bravura nelle parate dell’esperto portiere lusitano.

Non è lo stesso per il Napoli e per Jackson Martinez. Se fosse basket parleremmo di rimbalzi, una palla sospesa in area di rigore viene capitalizzata dal possente attaccante. Palla che per poco non viene intercettata da ben due azzurri e finisce in fondo  al sacco.

Il Napoli ci riprova, ma quanto manca Jorginho a centrocampo. Spesso andiamo in difficoltà nell’impostare l’azione offensiva. Potrebbe finire pari, potrebbe finire due a zero per loro. La dea bendata dispensa benefici stasera ed anche il Napoli se ne giova successivamente con una carambola in area su azione di contropiede del Porto che si stampa sul palo.

Benitez le prova tutte ma anche la mossa Duvan non dà i suoi frutti.

Partite sui 180 minuti. Il Porto è alla nostra portata, è evidente. Risultato ribaltabile, rimaniamo fiduciosi.

Antonio Picarelli

(Riproduzione riservata)

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