Villas Boas, Laudrup e adesso Fonseca: strage di esoneri pre-Napoli

Si dice che nulla capiti per caso e probabilmente è proprio così. Il Napoli ha affrontato negli ultimi anni tante sfide europee importanti e significative, che hanno lasciato una traccia indelebile nell’esperienza e nell’almanacco della storia azzurra.

Molti, quando analizzano gli sfidanti, si soffermano sui giocatori avversari, ovvero su chi è il punto forte o chi è quello debole. Ma chi forma e da motivazioni reali ad una rosa ed è il perno principale è l’allenatore.

Questi li plasma a suo piacimento, da importanti lezioni e aiuta la loro crescita sia tecnica che mentale. Così quando le sfide da “combattere” sono ardue, nel senso che possono portare ad esiti definitivi (dentro o fuori) o altre che possono rafforzare il carattere di una squadra, il mister deve essere prima di tutto un amico, una persona con la quale ci si può fidare.

È, sotto certi punti di vista, uno psicologo ed infatti le peculiarità di una squadra sono impartite proprio dal “condottiero numero uno”. Innumerevoli volte si è palesato quanto, ad esempio, un cambio di panchina possa aver giovato a dei calciatori demoralizzati e demotivati.

Casi analoghi il Napoli, sfortunatamente, l’ha vissuti contro il Chelsea, “imbambolato” al San Paolo quando in panchina c’era il tecnico Villas Boas e super club, attento e di esperienza con Di Matteo. Quell’anno, infatti, il cambio di allenatori regalò la Champions ai blues. Non male.

Poche settimane fa un altro coach, Laudrup, ha detto addio ad un club, lo Swansea, (ormai tutti i napoletani lo conoscono benissimo) nel quale militava da due anni. Un “change”, detto all’inglese, che ha portato a delle reazioni forti della squadra. Monk, il nuovo allenatore, è riuscito a dare quella scossa che mancava da un po’ e contro il Napoli ha mostrato carattere e buon gioco. La sconfitta e l’uscita dall’Europa è stata più questione di sfortuna e inesperienza che di mancanza di qualità.

L’ultimo che darà forfait alla gara contro gli azzurri in Europa causa esonero, dunque già il terzo “immolato” per il bene della squadra, sarà il tecnico del Porto, Fonseca. Il destino ha voluto che ciò fosse capitato nella settimana che precede la sfida contro il Napoli (e nel giorno del suo compleanno, poverino). A prendere il posto del portoghese sara l’allenatore del Porto B, Luis Castro. Che siano eventi causali o meno, fanno comunque pensare.

Il club partenopeo è considerato da tutti un club ostico e forse, per tenere testa agli azzurri, serve appunto un cambio “d’aria” che è riuscito, per il momento, solo una volta.

Benitez e i suoi uomini, ovviamente, sperano che non ci sia più un’altra occasione. Anche Castro è avvisato, questo Napoli, seppur tanto scaramantico (la maglia gialla ne è l’emblema), non teme nessuno.

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