Napoli, uno stop preoccupante che getta all’aria punti e milioni di euro

La doppia frenata proprio quando era possibile avanzare in classifica e avvicinarsi alla Roma, bloccata sabato dall’Inter e dal suo nervosismo. Due punti contro Genoa e Livorno, questo il bilancio del Napoli negli ultimi 180’ di campionato: magro bottino che fa arrabbiare anche il compassato Benitez. I giallorossi, attesi domenica sera al San Paolo, sono rimasti a sei punti, che possono aumentare perché c’è da recuperare all’Olimpico la partita con il Parma. Il Napoli ha sprecato un’altra buona chance confermando alcuni seri limiti.

La squadra è andata in vantaggio a Livorno su rigore, poi Reina – sì, il protagonista della qualificazione in Europa League con le superparate nelle sfide contro lo Swansea – ha regalato con un errore il pareggio ai toscani e nel secondo tempo gli azzurri non sono riusciti a segnare il gol pesante, quello che avrebbe consegnato la vittoria e permesso di avvicinarsi al secondo posto.
Così si buttano punti e milioni perché la qualificazione diretta in Champions assicura un ottimo sicuro introito nella stagione 2014-2015 mentre, classificandosi al terzo posto, il Napoli dovrebbe giocare il preliminare a metà agosto, con giocatori reduci dai Mondiali e da un periodo di vacanze. Una complicazione da evitare, ma di questo passo sarà difficile sorpassare la Roma. Avrebbe dovuto essere ben altra la situazione di classifica prima dello scontro diretto di domenica prossima. Sei punti (con una partita da recuperare), invece, sembrano un buon margine per la squadra di Garcia, che al San Paolo si presenterà senza De Rossi, per il quale scatterà la prova tv con relativa squalifica: l’altra sera ha trasformato l’Olimpico in un ring con i pugni mollati all’interista Icardi.
Le assenze dei pilastri della difesa e dell’attacco, Albiol e Higuain, sono pesate, ma non possono da sole giustificare il pareggio del Napoli sul campo di un avversario modesto (lo testimoniano i pochi interventi di Reina). Ci sono state scelte sbagliate. Pandev è stato abile a procurarsi il rigore, ma poi ha offerto una prestazione sotto tono: ha caratteristiche differenti da Higuain, non ha la sua qualità e non ha i suoi tempi di inserimento. Benitez ha atteso a lungo prima di sostituirlo con Insigne, che peraltro poco avrebbe potuto fare in venti minuti. Così come nullo è stato nel finale il contributo di Zapata, attaccante possente ma immaturo.

Si è vista una squadra stanca per gli impegni ravvicinati tra campionato e coppe. Se Callejon e Mertens perdono in brillantezza, le loro giocate sono prevedibili ed è difficile superare il muro di una difesa, come Benitez ha sottolineato sabato a Castel Volturno, mostrando ai giornalisti quanto sia complicato infilarsi tra gli avversari. E, senza un asso come Higuain, il peso dell’attacco diminuisce. Errore di Reina a parte (ne aveva fatto uno simile esattamente un mese fa, il 2 febbraio, aprendo la strada alla clamorosa vittoria dell’Atalanta per 3-0), la difesa non ha corso particolari pericoli, ma questo perché il Livorno ha punto poco. È proprio contro le piccole o medie avversarie che il Napoli spesso soffre, come confermano i recenti risultati in campionato, appunto le due brutte frenate.

Fonte: Il Mattino

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