L’editoriale di Alessia Bartiromo: “Le vere emozioni di un calcio che regala ancora qualcosa di speciale”

…Si parlerà di arbitri, di torti, di razzismo, di tifoserie e di tutte le assurdità che il calcio moderno comporta. Ma lo sport che amo non è questo. E’ quello che anima undici ragazzotti in trasferta a Madrid per inseguire un sogno. Li vedi allo stadio, li segui su Instagram ed hanno tutti i maggiori requisiti dei sedicenni di oggi: capello strano  e che “fa la differenza” ma alquanto alla moda, pose particolari, stile irriconoscibile e tanti sorrisi, quelli di una spensieratezza tipica di quell’età. La maggior parte di loro camminano per strada tranquilli, passando indisturbati tra la folla. Altri hanno l’onere e l’onore di essere riconosciuti (e più riconoscibili..) restando comunque nell’ombra dei cugini della prima squadra, dei quali seguono le sorti, prendendoli come modello.

Non è facile essere un adolescente e giocare nella Primavera spesso proprio della propria squadra del cuore e quando si arriva a calcare grandi palcoscenici contro avversarie del calibro del Real Madrid, le gambe un po’ tremano. La testa no, quella resta lucida, con l’attenzione di un professionista seppur in erba e la scaltrezza di chi insegue un sogno. Quella in Youth League per Tutino e compagni era un’avventura da vivere con la giusta leggerezza ed intensità, un tassello da aggiungere ad un bagaglio di esperienza in crescendo. Quando però il sogno diventa quasi realtà per poi essere spazzato a pochissimi secondi dalla fine fa male. E’ un dolore fisico e psichico atroce, che al momento sembra insormontabile. Ma che poi passa e diventa un ricordo amaro solo a metà, perché resta comunque un’impresa ben impresa nella storia.

Si torna a Napoli a testa alta, con la mente ancora in Spagna ed il cuore lasciato su quel campo. Peccato che la stessa ingenua consapevolezza non l’abbiano anche gli altri azzurri, quelli di Benitez, che spesso e volentieri meritano una strigliata proprio in quanto a voglia e motivazioni. Domani sera, vorrei scrivere le stesse parole anche per loro: al di là del risultato ma sempre a testa alta, dando il massimo, contro ogni avversaria più o meno blasonata. Spesso il calcio sorride, altre invece è più amaro come successo proprio ad Higuain e compagni in quella balorda notte di Champions al ‘San Paolo’ contro l’Arsenal. Le lacrime del Napoli junior sono le stesse di quello Senior. Entrambi stanno costruendo qualcosa di importante e sono capaci di emozionarci e farci vivere intense ed indescrivibili emozioni.

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