Beretta: “Discriminazione territoriale inaccettabile ma bisogna punire i tifosi non i settori”

«La discriminazione, razziale o territoriale, non è commentabile. Ma il sistema che ne sanziona le esternazioni negli stadi deve essere rivisto. L’obiettivo è punire i colpevoli, non i settori». Il presidente della Lega, Maurizio Beretta, deve aver visto le parole del numero uno dello sport italiano, Malagò, come un pungolo, come quella goccia che rompe gli argini. «La norma sta creando una situazione ingestibile. Coloro che hanno voce in capitolo devono discuterne e studiare una soluzione a un problema ormai diventato imbarazzante» aveva tuonato da Sochi Malagò, segno che la questione lo stava “prendendo” più della spedizione azzurra ai Giochi invernali. La Confindustria del calcio -. che vede questa escalation come un fenomeno preoccupante, che potrebbe avere risvolti non immaginabili – vorrebbe – nelle intenzioni – correre subito ai ripari. «Vero, le regole in corsa non si cambiano. Ma la modifica che abbiamo fatto, che pure riteniamo valida (la famosa «dimensione e percezione reale del fenomeno», ma anche individuazione dei settori, per evitare la repentina chiusura dell’intero stadio, ndr) , evidentemente non basta».  L’obiettivo è ambizioso, bisognerà vedere nella pratica quanto praticabile: «Siamo per le squalifiche ad personam, non a settore». Chissà, forse per questo i collaboratori della Procura federale, nei loro referti di Roma-Samp, hanno sottolineato come a cantare quel coro fosse stato il 90% di seimila spettatori….
EMERGENZA – E’ come quando la nostra, martoriata terra non ce la fa più a sopportare le piogge abbondanti. L’obiettivo è, nell’immediato, fronteggiare l’emergenza perché il fenomeno potrebbe diventare (o sta diventando?) una forma di «condizionamento» (lo vogliamo chiamare ricatto?) nei confronti delle società: «Sì, dobbiamo fronteggiare l’emergenza e per farlo serve una giustizia chirurgica: abbiamo mezzi tecnologici all’avanguardia, negli stadi ci sono telecamere ad alta definizione che permettono di individuare eventuali reati commessi da un singolo individuo. C’è la tessera del tifosi, i biglietti nominali, insomma, ci sono gli strumenti per individuare con certezza i responsabili di ogni coro. Che sono, lo devo ricordare, la minoranza dei tifosi veri che ogni settimana affollano gli stadi e parliamo di quasi 250mila a domenica».

INGIUSTIZIA. Beretta prende posizione nei confronti di questo fenomeno in maniera netta: «La sanzione generalizzata è una sanzione ingiusta se estesa a tutto un settore. Adesso si parla della Roma, prima abbiamo parlato della Lazio, poi del Milan, dell’Inter. Insomma, il problema è diffuso. Ma in ognuna di queste situazioni hanno pagato anche tifosi che non c’entrano nulla. E questo non si può accettare. Bisogna individuare e punire chi si rende responsabile di atti contro il sentire civile, bisogna essere estremamente fermi e duri. Ma è sbagliato penalizzare in maniera così dura tutti gli altri. Ecco perché bisogna rivedere l’apparato sanzionatorio attualmente in vigore. Per cominciare adesso quello che dovrà essere modificato per la prossima stagione».

FONTE Corriere dello Sport

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