De Laurentiis mister scaramanzia: ben cinque riti prima di ogni partita!

Bruno Pesaola aveva un’abitudine divertente: faceva ascoltare ai giocatori prima di ogni partita una canzone di Peppino Gagliardi. Una domenica mattina, da solo, fece cinquecento chilometri con un’auto a noleggio per andare a recuperare un disco del cantautore. Naturalmente vinse la gara. Non è vero ma ci credo: anche nel calcio si contano centinaia di aneddoti relativi alla fortuna. Senza andare a scomodare l’acquasanta di Trapattoni al mondiale coreano o il sale cosparso sul campo di Pisa dal compianto presidente Anconetani, o ricordare il cappotto indossato da Renzo Ulivieri nelle domenica d’estate, restiamo in casa Napoli, regno naturale della superstizione. L’ultima in ordine di tempo è l’amuleto della terza maglia, quella di colore giallo con banda azzurra. Indossata dai giocatori in otto partite ufficiali ha regalato sei vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. Quest’ultima però – andata di semifinale di coppa Italia 3-2 con la Roma – ha comunque garantito la possibilità di una partita aperta al San Paolo, dove poi il Napoli ha vinto conquistando la finale del 3 maggio. Maglia gialla anche giovedì sera in Galles, dove la squadra di Rafa Benitez sarà impegnata nei sedicesimi di finale di Europa League contro lo Swansea. Maglia gialla, quasi certamente, anche lunedì prossimo contro il Genoa in casa. Dall’azzurro (il colore ufficiale della prima maglia) al giallo (terza divisa) passando per una serie di autorizzazioni che il Napoli di volta in volta deve chiedere alla Lega. Da regolamento, infatti, nelle partite casalinghe il dress kit d’ordinanza è quello azzurro. Giallo portafortuna invece anche per Gonzalo Higuain che con la terza maglia ha realizzato nove gol in otto presenze. Il presidente Aurelio De Laurentiis, che della scaramanzia fa quasi una regola di vita, difficilmente tornerà all’azzurro. I risultati vengono prima di ogni cosa, prima anche del colore che ha fatto la storia.

DAL POSTO AL GIUBBOTTO – Fila tre, posto cinque: è la poltroncina del patron del Napoli in tribuna d’onore al San Paolo. Guai a cederla ad altri, e non certo per una questione di inospitalità. Solo scaramanzia. Quando invece al patron viene assegnato il posto in trasferta, i suoi collaboratori devono sempre assicurarsi che non sia contrassegnato col numero tredici, nè tantomeno che la somma di due o tre numeri faccia tredici. Allo stadio, così come ovunque: teatro, cinema o camera d’albergo. De Laurentiis giubbotto color verde bosco: sono anni che lo indossa in occasione delle gare del suo Napoli. Inverno o estate, la scaramanzia non conosce stagione. E ancora, guai ad incrociarlo, prima delle partite, con un capo d’abbigliamento di colore viola. La prende male, molto male. Il viola per i superstiziosi è presagio di avvenimenti nefasti. Che nel calcio può significare sconfitta.

TAGLIATELA ULTIMA “VITTIMA” – Se poi succede che la presenza inedita ma visibile di un commentatore tv, giornalista, artista o semplice spettatore coincida con la vittoria del Napoli, De Laurentiis è pronto a regalargli un abbonamento.Ne sa qualcosa Pino Taglialatela, ex portiere azzurro. Nel mercoledì di coppa Italia contro la Roma, era stato incaricato dalla Rai di affiancare il telecronista Gianni Cerqueti per il commento tecnico. Taglialatela aveva azzeccato il risultato prima della gara, il presidente, dopo, lo ha voluto incontrare: «Pino, ti voglio sempre qui al San Paolo». E così sarà. Almeno fin quando la sua presenza continuerà a garantire vittorie. Tanti insomma gli aneddoti attorno al Napoli, perché in fondo, per dirla alla Eduardo de Filippo, la scaramanzia sarà pure da ignoranti, ma non esserlo porta male.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno

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