Il big match del “San Paolo” passa per il duello Mertens-Strootman

Mai, negli ultimi 41 anni, il Psv Eindhoven è uscito dalle prime cinque del campionato olandese. E soltanto tre volte non è entrato nelle prime tre. In questa stagione, è sesto in classifica dopo 23 giornate. Qualcosa porta a pensare che la discesa sia collegata al mercato estivo. E in particolare alle partenze dei due migliori giocatori: Strootman e Mertens, che pure nella semifinale di andata tra Roma e Napoli hanno dimostrato il loro livello di calcio. Non solo per i gol, uno a testa, ma anche per la presenza costante nelle fasi cruciali della sfida.

L’INCROCIO. Mertens all’Olimpico si è calato in pochi minuti nel gioco, anche se Benitez lo aveva lasciato inizialmente in panchina. Quel gol nel cuore della difesa romanista, maltrattata come nessuno era riuscito a fare da quando c’è Rudi Garcia, ha rimesso in equilibrio la partita. E quel gesto esplicito diretto al settore dei napoletani in festa ( «Su, su, più forte» con la mano aperta) è stato liquido infiammabile su uno spettacolo già incandescente. Ma Strootman, che al Psv si divertiva a lanciarlo negli spazi in velocità, non è certo stato da meno. Quel proiettile di sinistro da 31 metri, incastratosi nell’angolino morto della visuale di Reina, aveva convinto i romanisti che la finale potesse essere più facile e vicina del previsto ( «Il più bel gol della mia carriera» ). Il secondo tempo ha stravolto lo scenario senza però togliere la vetrina a Strootman, che negli spogliatoi Garcia ha definito «una lavatrice» . Gli dai una palla sporca e lui la ripulisce restituendola profumata.

AMICI MA… Avrebbero potuto (e magari voluto) giocare insieme. Ma anche in squadre opposte. Perché Mertens è stato sondato dalla Roma e Strootman era tra gli obiettivi del Napoli. Cosa sarebbe successo se le porte scorrevoli avessero scambiato i destini? Impossibile valutare. E tutto sommato conta poco, perché i tifosi di Roma e Napoli sono già contenti di quello che hanno. Grandi calciatori, ottimi professionisti e anche buoni amici: hanno condiviso il biennio a Eindhoven, arrivando nello stesso momento e accomiatandosi nello stesso momento, ma anche i sei mesi precedenti, all’Utrecht. Il Psv li ha acquistati insieme per 13 milioni complessivi nel 2011 e li ha rivenduti due anni dopo per una cifra più che doppia: Mertens al Napoli è costato 9,5 milioni, Strootman è stato pagato 16,5 milioni più 3,5 di bonus. «Ci vogliamo bene fuori dal campo. In campo no» ha confermato Strootman. Che con il Napoli ha un conto aperto: tre partite, tre vittorie, una anche con la maglia del Psv.

SEI PARI. Il loro ambientamento italiano è andato quasi in parallelo, nonostante i ruoli differenti: sei gol per ciascuno, cinque in campionato e uno in Coppa Italia, senza mai perdere un elevato standard di rendimento. Mertens ha però creato due assist in più: sette contro i cinque di Strootman. Indosseranno maglie diverse stasera e non solo: al Mondiale potrebbero essere protagonisti con Olanda e Belgio. Strootman lo sarà per forza, essendo il capitano designato da Van Gaal ( «Con me Kevin ha il posto assicurato» ha svelato una volta il ct). Mertens invece sta cercando di recuperare posizioni agli occhi del ct Wilmots, che ha tanta scelta in attacco e non sempre lo utilizza. Ma vedrete, in Brasile lo porterà.

FONTE Corriere dello Sport

Home » Notizie Napoli Calcio » Copertina Calcio Napoli » Il big match del “San Paolo” passa per il duello Mertens-Strootman

Impostazioni privacy