RILEGGI IL LIVE – Lorenzo Insigne a +N: “Con il Milan ha vinto tutto il gruppo. In Coppa Italia dobbiamo vincere”

Puntata numero tre di “In Casa Napoli”. Ospite di eccezione della serata è l’attaccante azzurro Lorenzo Insigne. Il giocatore ha giocato sabato contro il Milan una grande partita ed oggi ci svela i segreti della sua carriera, oltre a parlare della situazione attuale in casa Napoli. Ospite della trasmissione, in veste di opinionisti, sono Andrea Pressenda, Maurizio Compagnoni, Beppe Savoldi e Raffaele Auriemma. Ecco le parole di Insigne:

Giocare nel Napoli – E’ una grande emozione essere napoletano e vestire la maglia del Napoli. Auguro a tutti i ragazzi, che ambiscono a divenire calciatori azzurri, di realizzare questo sogno.  A Napoli ci sono tanti giocatori che si sono persi per strada per non voler fare sacrifici. La mia fortuna è stata avere una grande famiglia che mi ha aiutato a mantenere la concentrazione. Rispetto agli stranieri ed agli altri italiani, sento di più la partita perchè vedere la squadra che non vince fa molto male. La maglia pesa tantissimo e proprio per questo, provo sempre a dare il massimo. Sono l’unico napoletano qui e ne sono orgoglioso.

Roma – E’ un appuntamento importante e spero di giocare. Sono stati importantissimi quei due gol in trasferta ed ora con lo stadio pieno – ed i tifosi che ci daranno una mano – proveremo a giocare come sappiamo e a vincere. Noi stiamo facendo il nostro campionato e proveremo a lottare sino alla fine per il secondo posto. Alla Roma non prenderei nessuno, perchè il Napoli ha grandi giocatori.

Milan – E’ stata una vittoria importante. Siamo scesi in campo con il Milan con una grande determinazione e tutti insieme, fino al novantesimo, abbiamo lavorato bene. Era fondamentale far bene dopo la sconfitta di Bergamo. Credo che si sia vista la reazione di tutta la squadra. Anche se siamo andati sotto, ci siamo messi a giocare come sappiamo noi. Il mister nell’intervallo ci ha dato i suoi consigli e poi abbiamo rimontato.

Benitez – Nel suo modulo mi trovo abbastanza bene. Stiamo assimilando le sue idee, e sappiamo che prima di attaccare bisogna difendere. Con Mazzarri giocavo più sotto la porta da seconda punta, ma con il 4-2-3-1, è necessario aiutare dietro. Mi piacerebbe giocare più vicino alla porta, ma cerco di adattarmi a questo modulo. Mi alleno sempre come cerca Benitez e provo a rispettare i suoi consigli. Per quanto riguarda il tiro, Benitez mi ha fatto capire che devo anche provare soluzioni diverse dal mio classico tiro a giro.

Tifosi – E’ stato importante vedere i tifosi acclamarmi dopo la sostituzione. In quell’attimo sono stato stupito dinanzi a tutti quegli applausi e mi è dispiaciuto non ringraziare. La prossima volta sicuramente farò vedere la mia gratitudine verso di loro. Per un attaccante è sempre fondamentale segnare, ma è altrettanto importante essere concentrati ed aiutare la squadra. I fischi ci stanno, anche io mi sarei fischiato. Non è da me giocare così, ma è da capire la loro reazione. Ho sbagliato io a reagire in quel modo, ma era un gesto istintivo.

Percorso – Cerco di dare sempre il meglio alla squadra e provo a seguire alla lettera il lavoro che vuole il mister. Nel corso degli anni, sono sicuramente maturato e da quando ero con Zeman ad ora, mi sento un giocatore cresciuto.

Gol al Borussia – Fare quel gol è stato bellissimo, un’emozione indescrivibile. Fare il primo gol in Champions al Napoli non ricapita sempre.

Infortuni e Higuain– Quando manca qualcuno di importante come Hamsik si sente sempre la sua assenza. Ma noi siamo una squadra competitiva, dove nessuno è indispensabile e siamo tutti importanti ai fini della squadra. Anche Higuain (sorride, ndr). Gonzalo è un grande campione, che ha giocato nel Real Madrid e sta facendo vedere il suo valore. E’ impossibile fare un paragone con Cavani, visto che sono due giocatori forti, ma diversi. Il Matador era più un uomo che cercava la rete e si lamentava se non aveva la palla. Higuain mi sembra più completo.

Vita privata – Dopo gli allenamenti, cerco di fare una vita familiare. Provo sempre a stare quanto più tempo possibile con mia moglie e mio figlio. La mia famiglia è molto orgogliosa, anche perchè mio padre ha sempre giocato a calcio e sin da quando era piccolo, mi ha messo sempre un pallone tra i piedi. A mia moglie è dedicato anche il mio numero di maglia: lei è nata il 24 settembre. Adesso vivo a Frattaminore, ma esco poco di casa per non espormi troppo al pubblico, anche se so che il pubblico mi vuole bene. Evito di uscire per tutelare mio figlio. Sin da piccolo, amavo gli spazi casalinghi e mi piacevano molto i bambini. Poi ho conosciuto mia moglie ed è nato l’amore. Dal nostro matrimonio è nato Carmine,.

Andare via da Napoli – Mi dispiacerebbe molto andare via, ma per fortuna ho un contratto con gli azzurri e mi trovo bene con la squadra. Indossare la fascia da capitano, sarebbe un onore ed un sogno.

Scuola – Non avevo un grande rapporto con il mondo scolastico. La verità, è che andavo a scuola soltanto per giocare a calcio. Ho lasciato poi al quarto anno di ragioneria.

Ruolo in campo – Non è il mio ruolo quello di esterno, ma io mi adatto alle volontà di Benitez. Sicuramente ora copro più spazio rispetto a prima.

Idolo calcistico – Anche se era un giocatore della Juve e mi sono attirato le critiche dei tifosi azzurri, devo ammettere che il mio idolo da bambino era Alex Del Piero. Del Piero è sempre stato un giocatore corretto e formidabile in campo. Ho imparato molto da lui. Poi ovviamente, se devo scavare tra i giocatori del Napoli, non posso non citare Maradona.

Nazionale – Giocare con l’Italia è sempre emozionante. Poi un Mondiale non capita tutti i giorni. Sino ad ora non sono arrivati segnali, ma spero di far bene per guadagnarmi la convocazione. Con Prandelli c’è un buon rapporto e se andrò in Brasile dovrò giocare anche in quel caso come esterno. Con noi c’è Mario Balotelli, che è un grande calciatore. Non l’abbiamo fatto piangere noi, starà vivendo un suo momento personale difficile e si è sfogato dopo la sostituzione. Mario è un bravissimo ragazzo.

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