L’editoriale di Deborah Divertito: “La vigilia di Napoli-Milan”

Giornata di vigilia di Napoli-Milan. A differenza degli ultimi anni, non una sfida al vertice, e, per fortuna, non per colpa nostra, ma quella tra gli azzurri e i rossoneri resta una delle partite più attese al San Paolo. E, come sempre succede in casa mia, prima di ogni sfida interessante, si ricordano i precedenti. Ad esempio, aneddoti familiari, come quella volta in cui mio padre portò un amico milanista in curva e, visto che portò fortuna per noi, gli comprò il biglietto per gli anni successivi. Fino ad arrivare al 4-1 dell’anno ‘88/’89, quando, al terzo goal, l’amico in questione decise saggiamente di andare via prima e un tifoso azzurro chiaroveggente lo richiamò:“Guaglio’! Addo’ vai? Mo’ gli facciamo pure il quarto”. Lui, camuffò con un “No, grazie! Mi bastano!”. Chiaramente, passò alla storia, ma non passò più al San Paolo. Almeno non in curva con noi.  Tra gli altri ricordi, in questi giorni, è sbucato fuori anche il 3-1 e il conseguente mancato raggiungimento della zona Champsion’s per i diavulilli. Mitico goal di Garics su assist di Montervino. Partita in cui, l’unico goal per il Milan fu segnato su punizione proprio da Seedorf, adesso allenatore. Piccole soddisfazioni in una marea, bisogna dirlo, di delusioni. Come il 2-2 dell’anno scorso, dopo aver chiuso il primo tempo sul 2-0,  per non parlare di tutti gli anni bui precedenti.  Insomma, potremo fare tutti un giochino del genere. Ricorda il tuo più bel Napoli-Milan o quello più brutto. Ma a me, dopo Atalanta-Napoli, me ne è venuto in mente uno in particolare. Belle emozioni, risultato soddisfacente, io che per l’esultanza mi ritrovo quattro file più in basso, ma soprattutto in goal due ormai ex. Un ricordo paradossale, dopo l’infima prestazione di domenica scorsa.

Insomma, tra quelle più recenti, ricordo vividissima l’emozione di una partita non vinta, ma pareggiata in rimonta. E so che avete capito tutti a quale mi riferisco. Un ricordo amaro. Non nostalgico, sia chiaro. Ma proprio dopo aver subìto una doppietta, abbastanza regalata, dal Tanque Denis, si fa largo quel colpo di testa che regalò una gioia immensa a tutti noi. Ho rivisto  gli highlights e ho avuto un sussulto nel vedere la buonanima del cross di Maggio che diede vita a quella torsione innaturale di  Denis. Il primo goal, invece, fu una perla di Cigarini. Un giocatore che, arrivato da gioiellino, non ha avuto fortuna con noi, ma che ricorderemo sempre per quel gran goal da fuori area. E adesso, anche lui, coi bergamaschi.

Insomma, ricordiamo anche questo. Quando le rimonte le facevamo noi,  quando Maggio faceva i cross sulla testa di attaccanti sempre pronti, quando presi i primi due goal, non ne prendevamo un terzo. Ricordiamoci del fatto che i protagonisti della rimonta di allora, attualmente, giocano in squadre di centro-bassa classifica, perché adesso i nostri campioni sono di altri livelli. E che quelle rimonte erano considerate miracoli. Consapevoli che la difesa era da rinforzare a gennaio e che a centrocampo il ritorno di Behrami è sacrosanto.

Arriviamo alla sfida Napoli-Milan da favoriti, ma sempre concentrati. Entrambi con un attacco che fa vedere i mostri agli avversari e una difesa che fa vedere i mostri ai propri tifosi. Ma arriviamoci carichi, con uno sguardo al passato, consapevoli del presente e speranzosi per il futuro.

Insomma, signore e signori, che la vigilia di Napoli-Milan abbia inizio.

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