“Torna a ruggire, Gokhan”: lettera aperta a Inler

Una domenica da leoni, ma nell’altro verso. Gokhan, non ti avevamo mai visto così, mai. Poco cattivo a centrocampo, impreciso, sconclusionato. L’errore – assist a Denis ha fatto e farà il giro del web e delle prime pagine dei giornali sportivi.

Non eravamo abituati a vederti così e – concedicelo – fa male. Fa male vedere una squadra senza fame, senza cattiveria. Un gruppo di singoli, lezioso e impacciato. Superficiale. Quel rinvio rimarrà indelebile come segno in negativo, così come rimane scolpito il tiro all’angolino nell’1-1 contro la Juve di Conte al San Paolo, o ancora quella staffilata dal limite allo Stamford Bridge, che ci ha fatto sognare la qualificazione ai quarti contro il Chelsea.

Quella maschera da leone con cui ti sei presentato è oramai solo un vecchio ricordo. Ma sappiamo, nel profondo delle nostre coscienze, che il fondo si tocca una volta sola, e da lì ci si rialza. Per ripartire. Sappiamo che la grinta non manca, che il riscatto è quello che ti brucia dentro, che vorresti spaccare il mondo.

Sarebbe da indecenti continuare a darti addosso dopo l’errore di ieri, senza guardare agli obbrobri fatti dalla squadra, nessuno escluso. Perché quando si vince, lo si fa insieme. Quando si perde, ancora di più. Per questo, caro Gokhan, siamo sicuri che tornerai a ruggire, e non solo di rabbia. Siamo sicuri che figuracce come quelle di ieri saranno difficili da ripetere. Siamo sicuri che il riscatto verrà già da mercoledì sera, nella partita più difficile. Più che guardare al passato c’è già una nuova sfida da affrontare. Questa volta senza paure. E senza scherzi. Torna a ruggire, Gokhan.

Raffaele Nappi

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