Il Napoli prepara lo scambio Constant-Armero con un occhio a Mexes, Capoue ancora in pole

L’Italia, l’Inghilterra e poi anche il Brasile: il mercato è un tour (de force) che costringe a viaggi reali (e anche virtuali), spingendosi oltre la banalità, raccogliendo le idee e poi provando a concretizzarle. Un centrale difensivo (innanzitutto), il mediano (possibilmente) e infine l’esterno sinistro con proiezione nel futuro: per ora, e fino a venerdì sera, alle undici, quando l’ossessione potrà evaporare, c’è un piano stilato; ma trattare è un’impresa mica semplice, che coinvolge chi acquista, chi cede, i calciatori e infine i manager e che per arrivare a compimento ha bisogno di convergenze parallele.

NEW ENTRY. Le idee, eh sì: perché poi al mercato un sospiro è una notizia e un pensierino sparso qua e là nel chiacchiericcio è una indiscrezione e quando il Napoli e il Milan hanno riallacciato i rapporti, per discutere un po’ di Armero e un po’ di Constant, è comparso così, quasi dal nulla, la tentazione di soffermarsi per un attimo su Philippe Mexes (30), un nome che sa essere pure una garanzia, però pure un bel gruzzolo di controindicazioni racchiuse in quel contratto faraonico. Le ipotesi talvolta sorgono casualmente, però al Milan piace Armero – ormai soggetto smarrito nell’universo di Castel Volturno – e al Napoli interessa, eccome e quanto – un uomo che sappia stare al fianco di Albiol, che possa offrire non solo fisicità ma pure esperienza: Mexes s’è dunque ritrovato, ignaro di ciò, in una suggestiva e fascinosa opzione e affinché ciò diventi soluzione percorribile, servirebbero incastri da scovare. Il difensore è il tormento, l’esigenza (quasi) impellente: l’ingaggio sontuoso di Mexes è un impedimento e l’incedibilità di Zapata un ostacolo ben più complesso.

RIPARLIAMONE. Tutto è (ri)cominciato sull’asse Armero-Constant, tu che dai un esterno a me ed io che ne do uno a te, ognuno occupando la propria casella e liberandosi d’un calciatore ritenuto ormai non più omologabile al progetto: ciò che era stato attrezzato e poi smontato nella settimana passata, è stato apparentemente ricostruito ed è diventato argomento di discussione. Sino a quando, non s’è accesa una lampadina: Mexes nel Milan è anche lui marginale; al Napoli potrebbe divenire centrale (in ogni senso) e vuoi vedere che…..

OLD ENGLAND. Ma non s’è mai defilato Etienne Capoue (25), il francese polivalente ritrovatosi in cima al listone dei centrocampisti, quel mediano capace di inventarsi anche difensore (come in gioventù) e che il Tottenham cederebbe, certo, ma solo in presenza di un assegno da dodici milioni di euro: tanti, troppi e la forbice di tre milioni resta, anche se è sceso in campo direttamente Mino Raiola, annunciato a Londra come messaggero di pace. Gli affari sono affari e il Tottenham, che ha investito parecchio nell’estate scorsa per il francese, non è intenzionato a rimetterci più di tanto, forse niente.

BRASIL. Altrimenti bisogna virare, e rapidamente, sul piano-B: dal Corinthians arrivano conferme a pioggia e dopo l’ammissione di Ralf ( «so che c’è stato un contatto» ), c’è stata una frenata per riflettere, per capire cosa possa accadere intorno a Capoue; ma in Brasile c’è dell’altro, c’è Henrique (27) del Palmeiras che ha qualche chances neanche tanto sommersa: ma è un complicato intrigo, tra rotte internazionali…

FONTE Corriere dello Sport

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