Jorginho scalda i motori, contro il Chievo al “San Paolo” vuole esserci

E’ arrivato anche il suo momento. Jorginho ha iniziato a lavorare con i nuovi compagni e soprattutto ad ascoltare cosa vuole da lui Benitez sul piano tattico. L’ex veronese è già allenato. Aveva già messo insieme diciotto presenze nella massima serie, impreziosite da sette gol e quattro assist, prima di approdare a Castel Volturno. Dovrà solo conoscersi meglio con i nuovi compagni, recepire quanto gli suggerirà il nuovo allenatore, dopodiché è pronto per scendere in campo. E molto probabilmente lo farà già sabato sera al cospetto del Chievo Verona, avversario che peraltro conosce bene per essere vissuto nella cittadina scaligera e per averlo affrontato il 23 novembre al Bentegodi. In quel derby, Jorginho giocò l’intera partita e dovette registrare anche un’amara sconfitta (1-0, gol di Lazarevic nel finale). Ecco l’occasione per una rivincita a distanza di due mesi.

DECIDE BENITEZ. Toccherà a Benitez valutare se il brasiliano può già giocare nel centrocampo azzurro fin dalla prossima gara. Sicuramente il brasiliano potrà garantire quella qualità che finora è venuta a mancare soprattutto nella tattica del possesso palla. Jorginho, rispetto ad Inler e Dzemaili, possiede un bagaglio tecnico tale che può tranquillamente proporsi allo “scarico” per i compagni in qualunque circostanza. Il brasiliano, infatti, pur non essendo un regista classico va raramente in apprensione quando si trova la sfera tra i piedi, riesce ad essere svelto di pensiero ed a servire con precisione i compagni sia con la battuta corta che con quella lunga. Insomma, un centrocampista moderno, capace di andarsi a proporre anche per la conclusione a rete così come a sfruttare le palle inattive.

CABINA DI REGIA. Aspettando il recupero di Behrami, che comunque andrà per le lunghe considerata la delicatezza dell’infortunio (infrazione al metatarso), Jorginho può assicurare a Benitez quella rotazione in cabina di regia che non ha potuto effettuare a suo piacimento negli ultimi tempi proprio alla luce della deficienza numerica per quel reparto. le caratteristiche del brasiliano, arrivato in Italia a 15 anni e che ha fatto abbastanza gavetta prima di mettersi in evidenza, gli consentono di rimpiazzare sia Inler che Dzemaili. Ha imparato, infatti, anche la fase dell’interdizione seppure il suo fisico, non ancora strutturato a dovere, non gli consente di ottenere gli stessi risultati di un mediano d’elezione.

Mandorlini lo impiegava da interno destro in un centrocampo a tre. Altre volte a ridosso delle punte. Raramente, invece, davanti alla difesa a fungere da playmaker. Gli basterà una settimana di allenamento per memorizzare gli schemi del tecnico spagnolo che prevedono due centrocampisti davanti alla difesa? Jorginho è un ragazzo sveglio, con tanta voglia di arrivare e già guardando in tv Napoli-Bologna si è fatto un’idea di come usano giocare i suoi nuovi colleghi del centrocampo. Non resta che esercitarsi cinque giorni ed apprestarsi a consumare la rivincita con il Chievo Verona. Intanto Benitez avrà a disposizione una nuova pedina per il centrocampo, in attesa che ne arrivi un altro e possibilmente anche un altro difensore.

FONTE Corriere dello Sport

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