Un occhio al passato per guardare il futuro con il giusto ottimismo

Il toscano ha chiuso la stagione con un secondo posto, proponendo una cavalcata che ha avuto momenti esaltanti e straordinari, è vero; ma mai, mai è stato davvero in lotta per il titolo, guardando solo la targa di una Juventus costantemente superiore sotto il profilo del gioco e del risultato. Lo spagnolo ha portato a termine un girone di Champions da incorniciare, e contro squadre fortissime, un vero e proprio gruppo della morte, è vero; ma è pur sempre stato eliminato, prendendole sonoramente sia a Londra che a Dortmund. E in campionato non ha fatto granché meglio, soprattutto quando a Torino si è trovato nell’invidiabile posizione di poter gestire una parità di punteggio con la Juve. Mazzarri proponeva velocissime e taglienti ripartenze, dando il meglio di sé contro chi lo attaccava; Benitez mantiene il pallone tra i piedi, e non sempre i piedi che ha a disposizione sono abbastanza sapienti da garantire il gioco che gli serve. Mazzarri è andato via sbattendo la porta; Benitez non perde occasione per avvertire che si tratta solo delle battute iniziali di un progetto che prevede, forzatamente, tempi lunghi per il consolidamento e la crescita. Il punto è che i tifosi, comune denominatore di entrambe le gestioni tecniche, si ritrovano tra le mani una Coppa Italia vinta nel 2012 e salvo clamorosissime rimonte non sembra che nemmeno quest’anno possa portare molto di più in bacheca. Certo, in embrione si intravede una gran bella squadra, che potrebbe davvero dare soddisfazioni immense, ma è anche vero che è difficile immaginare di poter vincere un campionato mollando, tra Parma, Sassuolo e Udinese, quei sette punti che ci collocherebbero a un soffio dalla schiacciasassi bianconera.

Che deve pensare allora, il tifoso? Deve sentirsi ancora una volta davanti a un’occasione perduta? Deve rassegnarsi a una condizione di nobile ambiziosa in presenza di una regina non spodestabile? Pensiamo di no. Pensiamo di no, perché nonostante gli errori e le amnesie siamo ancora in piena zona Champions, e manca più di un girone alla fine; pensiamo di no, perché nel girone di ritorno le avversarie di livello verranno tutte a giocarsela qui al San Paolo e l’amnesia può capitare col Sassuolo ma non con la Juve; pensiamo di no, perché il processo di consolidamento del progetto Benitez va avanti e molti uomini come Mertens, Callejon, Higuain, Albiol e Rafael fanno passi da gigante; pensiamo di no, perché rientreranno Hamsik e soprattutto Zuniga, le cui assenze si fanno sentire eccome per il basso livello dei sostituti. E soprattutto pensiamo di no, perché la società non potrà farsi sfuggire l’occasione di mettere a segno quei due o tre colpi di mercato assolutamente necessari per l’ulteriore, fondamentale step di crescita. Non dobbiamo necessariamente vincerlo quest’anno, il campionato, questo è certo; ma sarebbe davvero imperdonabile non trovarsi pronti nel caso ci fosse l’occasione e comunque è evidente a tutti che alcuni elementi della rosa non sono all’altezza del progetto. Almeno, speriamo sia evidente davvero a tutti.

FONTE Il Mattino

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