Il Napoli alle prese con la paura del futuro ed alla ricerca del cinismo di una big

Davanti alle Colonne d’Ercole del suo presente, il Napoli ha forse avuto paura del futuro. E sul più bello non ha avuto il coraggio e il cinismo necessari per spingere più in là la sua favola di calcio. La rincorsa scudetto deve fare i conti col Cagliari. Un’altra occasione «persa» lungo il sentiero minato della Serie A, a ben vedere, nonostante l’alto coefficiente di difficoltà del confronto con una squadra elettrica e orgogliosa come quella sarda. E così, dopo i pareggi al San Paolo con Sassuolo e Udinese e la sconfitta col Parma sempre in casa, gli azzurri devono prendere atto di un altro punto che sembra più una frenata deludente che un risultato positivo in trasferta.

Peccato. Grande con le piccole? Finora, no. Con i sardi il Napoli si deve accontentare del pari e non può nemmeno sentirsi al sicuro, in considerazione pure dell’ascesa continua della Fiorentina. E alla squadra di Rafa Benitez non riesce nemmeno il poker prima della sosta: negli ultimi 4 anni della gestione De Laurentiis, i campani avevano conquistato 3 vittorie chiudendo l’anno col botto. Ciò che è riuscito nella scorsa annata a Cavani, principale artefice del 2-0 di Siena della scorsa stagione, non è riuscito in Sardegna ieri sera al suo erede Higuian. Nonostante il «Pipita», alla sua prima vetrina al Sant’Elia e al 9° gol stagionale in campionato in 16 presenze, abbia lottato lì davanti come un leone per rubare la scena e agganciare (momentaneamente) la Roma, nell’attesa e annunciata scalata al vertice della squadra.

Prospettive. Niente da fare. Perdere punti per strada in questo modo non è da big. Dopo le vittorie con Arsenal in Champions e Inter in campionato, il pari di Cagliari rompe la continuità di risultati pieni e costringe Benitez a progettare il futuro con minori margini di errore, se è vero che la caccia a Juventus e Roma doveva cominciare proprio dal Sant’Elia, senza ulteriori sprechi di tempo. Ed invece il gol di Higuain resta una traccia palpabile, è vero, ma non sufficiente ad accendere appieno la passione azzurra e i sogni scudetto. Il primo comandamento calcistico del nuovo anno è già scritto: vincere con le piccole per non dilatare la distanza della squadra dal vertice assoluto. E anche per mettere il punto esclamativo sulla pratica Champions League ci vorranno undici Higuain. Con lui e gli altri trequartisti terribili, il Napoli ripartirà nel 2014. Con l’obiettivo fondamentale di cancellare le macchie rimaste impresse quest’anno: Sassuolo, Udinese, Parma e Cagliari. Può bastare così.

FONTE Gazzetta dello Sport

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