Gennaio è alle porte, serve professionalità ed intraprendenza

Si sta per chiudere l’ennesimo anno positivo per gli azzurri, questa volta guidati dal pluripremiato tecnico Benitez, eppure la sensazione di carenze tecnico-tattiche sono ancora lì, a bussare alla porta di De Laurentiis che avrà il suo bel da fare per colmare questo gap. Il nemico pubblico della società azzurra è sempre stata la mancanza di programmazione atta a definire poi, in fase di mercato, quelle operazioni che si sono già decise a tavolino con i diretti interessati, che necessitano solo di essere concluse con gli ultimi cavilli, quelli meno importanti. Forse oggi avremmo parlato di una squadra completa, con la forza di un tecnico esperto e con gli uomini giusti, avremmo parlato di livelli più o meno alla pari dell’attualmente più quotata Juventus. Non dare una linea guida al mercato significa spesso partire con le idee offuscate da una necessità di fare qualcosa di importante da una parte, e da quella di definire le trattative in modo adeguato dall’altra, e spesso entrambi i fattori non collimano con gli obiettivi che ci si era preposto proprio perché il tempo non consente una corretta gestione delle fasi.

C’è un tempo per cominciare una trattativa, uno per definirla, ed uno per concluderla, il Napoli troppo spesso ha confluito queste tre fasi in una sola e unica, confondendo spesso le acque e i procuratori con cui aveva a che fare. Anche se il mercato di Gennaio è e rimarrà sempre un mercato di riparazione, dove gli affari sono pochi e tanti invece sono i pericoli di prendere delle cantonate, i tifosi azzurri hanno in sé viva la speranza di vedere finalmente mosse di mercato oculate e ponderate a pennello, chiudendo trattative in pochi giorni e dando la possibilità agli elementi scelti di mettersi a disposizione del mister nel più breve tempo per assorbire al meglio i meccanismi necessari a far parte sin da subito del gruppo di quei giocatori su cui puntare, dimenticando la famosa fase “di ambientamento” che in troppi casi è andata al di là dell’umana comprensione.

Oggi “io non ci sto” con il modo arcaico ed inconcludente di fare mercato senza aver posto delle basi solide ed adeguate, attraverso movimenti e pianificazioni già avviate da qualche tempo, per consentire al gruppo di beneficiare sul serio degli elementi atti a rafforzare la rosa. Questo passaggio è fondamentale anche per quella famigerata crescita attraverso una mentalità da grande squadra di cui tanto si parla, che non è fine soltanto ai risultati sul campo, ma è anche e soprattutto un aspetto che nasce negli uffici societari e si diffonde nella testa degli addetti ai lavori. In un momento importante e delicato come questo si sente la necessità che il presidente si carichi sulle spalle le responsabilità di un passo che dirà molto sul futuro del Napoli, che ha visto rosee aspettative grazie all’arrivo di elementi preziosi, con Benitez a fare da timoniere saggio e pluridecorato, ma a cui bisogna dare necessariamente un seguito.

Dire di voler puntare su una rosa ampia composta soltanto da elementi di valore può essere condivisibile, ma probabilmente diventa estremamente importante scendere di persona in prima linea per concludere nel più breve tempo possibile affari utili e fondamentali per proseguire il cammino virtuoso di questa squadra, altrimenti ancora una volta bella ma dalla bacheca vuota. Attraverso la professionalità del ds Bigon che si è ben comportato da quando ha preso in mano le redini del mercato azzurro, e con l’intraprendenza del presidente, abile manovratore e in grado di affascinare chiunque con la sua voglia di fare e di migliorarsi, siamo certi che Gennaio potrà essere il mese in cui il Napoli avrà trovato il grimaldello vincente, quel tassello che completa un’opera che oggi chiede a gran voce il tocco decisivo per essere definitivamente consacrati come “top team“. A voi lo scettro, signori!

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