Il calcio è molto più di una scommessa. E merita rispetto

Roberto Baggio, con la maglia del Brescia, che rientra in campo dopo un infortunio che gli aveva sgretolato il ginocchio. E vincono 3-2. L’addio al Calcio di Alessandro Del Piero, in piedi, in uno stadio suo: una partita quasi interrotta per salutarlo, uno, due, tre giri di campo. Maradona, Diego Armando Maradona, e il gol degli 11 tocchi. Niente da aggiungere.

Paolo Maldini e le 647 presenze in serie A. Javier Zanetti che a 40 anni corre ancora come un pazzo. Zidane e il gol al volo nella finale Champions del 2002. Il cucchiaio di Totti, le parate di Khan. Grosso e il tiro a giro al 117′ a Dortmund. Pelè e il gol alla finale dei Mondiali in Svezia a 17 anni. Niente da aggiungere.

Lev Yahsin e il pallone d’oro, Ricardo Zamora e la Spagna, Franchino Baresi e la fascia, l’imperatore Beckenbauer. Falcao e il rigore non tirato alla Roma, Luisito Suarez e la regia a centrocampo, Van Basten e il gol alla Van Basten. E ancora Gigi Riva, Platini l’elegante, Cruijff e i 377 gol in 612 partite.

Ronaldo, il Fenomeno, Cristiano Ronaldo, CR7, Omar Sivori, Batitustuta, Re Leone, pendolino Cafu, George Weah e il gol al Verona, Pippo Inzaghi e la doppietta in finale Champions. La rimonta del Liverpool. La rimonta del Manchester United contro il Bayern Monaco. La rimonta del Napoli contro la Juve a Torino nell’anno del primo scudetto. Gli applausi al San Paolo dopo il 2-0 all’Arsenal.

Le notizie di oggi sul calcioscommesse, sulle perquisizioni, sugli arresti, sulle partite vendute, truccate, alterate, martoriate, fanne solo venire il vomito. Il calcio è molto, molto altro. E merita rispetto.

Raffaele Nappi

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