Il segreto degli azzurri, gestione perfetta del match e sinergia tra i reparti

Equilibrio tattico e furore agonistico. Queste sono le state armi in più contro l’Arsenal. Lo spirito del Napoli europeo, quello che servirà agli azzurri per il pieno rilancio in campionato. Napoli attento, con i reparti più stretti, squadra più corta in campo. Fase difensiva assolta nel migliore dei modi con la partecipazione di tutti, a cominciare dagli attaccanti. I primi a pressare sugli avversari sono stati Higuain e Pandev e soprattutto c’è stato il super lavoro degli esterni, Mertens e Callejon. Il belga e lo spagnolo hanno stretto sempre verso il centro dando un grande aiuto ai centrocampisti, Behrami e Dzemaili che così non sono mai rimasti in inferiorità numerica. Una disposizione attenta che ha consentito ai difensori di non soffrire molto rispetto alle partite precedenti. La linea a quattro difensiva non ha ballato troppo e lo spagnolo Albiol è stato perfetto in ogni intervento. Fondamentale è stato poi il furore agonistico degli azzurri, dal primo all’ultimo minuto.

Grande intensità, cambi di ritmo, grinta e cuore. Il Napoli ci ha messo qualità tecniche, tattiche e ci ha messo tanto agonismo. Si è concesso un solito piccolo break, dopo il gol del vantaggio di Higuain e l’espulsione di Arteta: il Napoli ha frenato un attimo invece di cercare subito i gol del raddoppio, atteggiamento forse condizionato dal pari momentaneo tra Marsiglia e Borussia Dortmund. Ma la gestione del match nel complesso è stata perfetta. Squadra compatta in campo, corta, distanze sempre giuste tra le linee. Merito degli attaccanti e degli esterni innanzitutto, sono stati bravi loro ad accorciare verso i centrocampisti. E sono stati bravi nello stesso tempo i difensori a tenere la linea alta: Albiol regista difensivo è stato perfetto. Con gli spazi più ristretti il Napoli è riuscito a contenere il palleggio dell’Arsenal e a partire sempre a mille all’ora. L’atteggiamento umile di tutti gli azzurri, la grande predisposizione al sacrificio, il lavoro sporco in fase di non possesso. La cura dei particolari e la concentrazione al top dal primo all’ultimo secondo. Questi i segreti della svolta.

FONTE Il Mattino

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