ESCLUSIVA SN – De Paola, direttore CdS: “A questo Napoli mancano mentalità vincente, leadership e duttilità tattica. Cannavaro? Accantonato con troppa fretta”

Aveva creato discussione tra i tifosi del Napoli il tweet del Direttore del Corriere dello Sport, Paolo De Paola, al termine della gara pareggiata dagli azzurri al San Paolo contro l’Udinese. Il Direttore aveva appoggiato i fischi del pubblico del San Paolo nei confronti della squadra e del suo allenatore.

Abbiamo voluto sentire in esclusiva il Direttore De Paola proprio per affrontare questa discussione.

Direttore lei sabato ha giustificato i fischi del San Paolo per poi chiedere il perché dell’allontanamento di Mazzarri e del costoso mercato estivo. Ci spieghi le sue parole?
Il mio è un paradosso che si è venuto a creare da una situazione che non rispecchia le premesse d’inizio stagione. Nella scorsa stagione il Napoli ha chiuso al secondo posto in campionato, quest’estate ha fatto una campagna acquisti importanti mantenendo in attivo i conti grazie alla cessione di Cavani creando delle aspettative importanti intorno a sè. A questo punto ci si aspettava di vedere dei netti miglioramenti che invece i fatti non evidenziano. Proprio per questo mi chiedo se era necessario fare questi cambiamenti. Con Benitez il Napoli ha acquistato un allenatore di caratura mondiale che io ritengo essere uno dei migliori ma c’è bisogno di altro”.

Cosa manca a questo Napoli affinché si possa arrivare a lottare per qualcosa d’importante?
Il Napoli ha bisogno di tre elementi indispensabili per vincere. La mentalità vincente, che Benitez aveva provato ad inculcare ad inizio stagione ma che da qualche partita è scomparsa. Una leadership sia in campo che nello spogliatoio che a questa squadra manca. In Reina e Hamsik, anche se in questo ultimo stento a riconoscere un vero trascinatore, vedo quella rabbia e quella voglia di far gruppo che non trovo negli altri. Una maggiore duttilità tattica che adesso non vedo. Benitez vuole una squadra corta e un gioco offensivo ma quando si sceglie di giocare in questo modo non puoi schierare solo due mediani e due ali leggere. In questo modo sei sempre in difficoltà nei confronti di squadre che schierano cinque centrocampisti e che giocano con una linea offensiva alta che si inserisce tra il tuo centrocampo e la difesa. E’ lì che si trova il punto di collasso. Behrami e Inler, soprattutto quest’ultimo, non riescono da soli ad affrontare tale situazione in quando poco supportato dalle ali, Callejon e Insigne, bravissimi ad attaccare ma non adatti alla fase difensiva. Inoltre vedo troppi imbarazzi all’interno della squadra. Bisogna capire anche se Maggio riesce ad offrire quello che Benitez gli chiede. Rispetto alla scorsa stagione l’esterno azzurro ha subito un’involuzione. Con Mazzarri aveva più spazio per fare la fase offensiva mentre quest’anno ha la strada sbarrata da Callejon. Si è parlato di un progetto nuovo e internazionale, per me va bene ma non bisogno dimenticare che il Napoli viene da un progetto quinquennale vincente. Con l’arrivo di Benitez si è voluto fare un ulteriore salto di qualità ed è ovvio che si creino delle aspettative maggiori. Bisogna partire da quello che si è fatto per poi fare sempre meglio. Ho fiducia in Benitez però o lui riesce ad imporre il suo gioco o altrimenti dovrà essere lui capace ad adattarsi. La gara contro l’Udinese è stato l’esempio lampante”.

Paolo Cannavaro sarebbe potuto essere il leader di questo Napoli?
“Sono stato uno dei primi a criticare Cannavaro e a pensare che non sarebbe stato utile al gioco di Benitez essendo lui abituato ad essere l’unico centrale in una difesa a tre. Ma da qui ad accantonarlo così velocemente il passo è stato troppo veloce. Su di lui si poteva lavorare per migliorare ed evitare gli errori soprattutto in mancanza di valide alternative nello stesso ruolo. C’è bisogna di qualcuno in grado di affiancare Albiol e che possa giocarsi il posto con Britos”.

Quali acquisti consiglierebbe al Napoli nel mercato di gennaio? 
Come ho detto prima la difesa è il primo reparto dove intervenire. I nomi che si sentono da un po’, sia quelli stranieri che italiani, sono quelli giusti”.

La gara contro l’Arsenal
La grande aspettativa dei tifosi del Napoli e del CdS, che ha sempre a cuore le sorti della squadra azzurra, è che gli azzurri facciano bene in Champions. La stagione è a un bivio sia in campionato che nella massima competizione europea. Il Napoli potrebbe trovarsi fuori dall’Europa che conta dopo aver affrontato nel migliore dei modi il girone più difficile”.

Come dovrebbe affrontare il Napoli un’eventuale partecipazione alla Europa League?
Il Napoli è stato costruito per fare bene sia in campionato che in Champions. Se ci si dovesse trovare ad affrontare l’EL, questa andrebbe giocata con il massimo rispetto e con il massimo impegno senza per questo abbandonare la lotta allo scudetto. Il Napoli ha bisogno di trovare quel valore internazionale che De Laurentiis ha più volte sottolineato”.

La lotta allo scudetto
“Nelle ultime gare il Napoli ha subito troppi gol. Ci sono otto punti di distacco dalla prima in classifica e cinque punti di distacco dalla seconda, analizzando questi numeri si può dire che il Napoli si sia escluso da solo dalla lotta per il vertice. La squadra di Benitez è troppo altalenante nei risultati avrebbe bisogno di un bel filotto di vittorie consecutive magari abbandonando quella presuntuosità di quando si trova in vantaggio a favore di una maggiore cattiveria nel recuperare situazione in cui si trova sotto nel punteggio. Come nella gara contro il Parma in cui ho visto una squadra incapace di reagire alla rete di Cassano”.

Forse è proprio questa ultima caratteristica che la divide dalla Juve?
La Juve ha umiltà e grinta e non è mai sazia di vincere. Al Napoli quella fame e quella sete di vittoria non la vedo. Un’altra domanda che mi pongo è come si pongono i giocatori nei confronti di Benitez? Hanno la stessa tranquillità dei loro colleghi bianconeri quando si rivolgono a Conte? Nei calciatori della Juve vede la concentrazione nei loro occhi per mettere in pratica quello che gli chiede il proprio allenatore”.

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