Al San Paolo arriva l’Arsenal. Gli azzurri studiano le contromosse per sperare nell’impresa

Domenica di dvd, di fermi immagine, di fast forward e rewind, di appunti, di strategie. Domenica di tattica e di preparazione, in compagnia dei suoi fedelissimi collaboratori. E di scelte da fare. Più Mertens che Insigne, più Britos di Fernandez: scontato il ritorno di Armero in difesa e – salvo apocalittiche complicazioni – di Reina in porta. Non ci sono grosse possibilità di vedere in campo Hamsik contro l’Arsenal, ma qualche speranzella a cui aggrapparsi c’è. Altrimenti, non dovesse farcela, nessun dubbio: c’è Pandev.
Domenica da Benitez, quella dopo Napoli-Udinese: non c’è stato tempo per dolersi ancora per il pareggio che allontana dallo scudetto, anzi il tempo si è esaurito tutto in quella sfuriata a muso duro contro tutti nello spogliatoio. Oggi, alla ripresa, quando riavrà tutti, ripeterà i concetti che va sciorinando come una nenia ai suoi da dopo la gara con la Juventus: più attenzione in difesa da parte di tutti.
Appena il ruggito di rabbia del San Paolo si è spento, Rafa Benitez ha iniziato a preparare la sfida con i Gunners di Wenger (contro cui Rafa ha perso quattro degli ultimi 5 scontri-diretti). Con lui Fabio Pecchia e gli spagnoli del suo staff. Una notte di lavoro, e anche la prossima la trascorrerà davanti al lettore dvd perché bisognerà pure trovare un modo di contrastare Ozil, Ramsey, Cazorla e tutti gli altri. Il problema non è studiare la gabbia per Ozil, cosa che non fa parte del dna di questo Napoli e del suo tecnico.
Il problema è più generale, e più complicato: provare a fermare la macchina da guerra dei Gunners, bloccarne le fonti del gioco, cercare di neutralizzare la fluidità nella circolazione del pallone (con le improvvise verticalizzazioni per andare in porta).
Nessun cambio di modulo, nessuna possibilità neppure di rivedere in campo Paolo Cannavaro, il cui ritorno è stato invocato da molti tifosi sabato notte. Una difesa con Maggio-Britos-Albiol-Armero: un centrocampo con Inler e Behrami «volanti» puri davanti alla difesa, Callejon e Mertens, Pandev al centro del tridente che si muoverà alle spalle di Higuain centrale. Benitez sta pensando ad un’alternativa ad Armero, perché si sa che il colombiano non è un gigante in copertura e contro l’Arsenal non si può rischiare. Solo che alternativa non ce ne sono. Anche perché Reveillere non è nella lista Champions.
Benitez è stato chiaro: «Non è così scontato che il Marsiglia batta il Borussia Dortmund». In cuor suo sa bene che nella notte di mercoledì ci vuole un doppio stramiracolo (sportivo): uno da materializzarsi al San Paolo, l’altro al Velodrome. Vincere con tre gol di scarto sono impresa non di poco conto: l’ultima volta è successo proprio in Italia, il 15 febbraio del 2012, contro il Milan (4-0).
Più che bloccare il gioco di Wenger, Rafa si coccola soprattutto Gonzalo Higuain. Lui è il genio e l’imprevedibilità non classificabili, che sfuggono a qualsiasi controllo. Lui, con la sua classe irridente e la sua spensieratezza un po’ folle, può far saltare il banco di Napoli-Arsenal in qualsiasi momento.
Oggi tutti al lavoro a Castel Volturno, dopo la scontata giornata di riposo di ieri. Benitez sa che i tifosi hanno smarrito un po’ di fiducia e di speranza, come capita sempre quando non si vince. La gara di mercoledì è per Rafa la prova suprema. Il tecnico sa che gli ultimi risultati sono troppo negativi per essere sottovalutati. È seccato, seccatissimo. Ma ha un gran voglia di riscatto. Come tutto il Napoli. E quella con l’Arsenal è l’occasione migliore per far pace con il pubblico di Napoli.

Fonte: Il Mattino

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