Napoli-Udinese, la sfida degli ex dai destini incrociati

Due giorni appena ed ecco un altro giro di ruota. Quella che si fermerà (per una quindicina di giorni) solo il 21 dicembre, ancora di sabato notte. Arriva l’Udinese di Guidolin, ed anche in questo caso gli intrecci sono serviti, con diversi ex posizionati su entrambi i lati dello scacchiere. C’è perciò da sbizzarrirsi, ce ne sono in campo, oppure dietro le quinte.

INLER. Giù la maschera da leone, nel luglio di due anni fa: alla folta criniera faceva da contraltare la pelata di Gokhan. Sorpresi, ma solo fino a un certo punto. Il suo arrivo dall’Udinese era stato annunciato, non solo dai chiacchiericci, ma soprattutto dallo stesso centrocampista che, segnando un gol alla sua maniera in casa azzurra (missile terra-porta), con tutta naturalezza evitò di esultare. Più chiaro di così… E’ ormai alla terza stagione in azzurro (fra chiaroscuri e momenti di gloria palpabile), ma in bianconero ne aveva fatte quattro di annate, lasciando sicuramente un sapore più buono che amaro. In tutti i casi richiesto dallo stesso Mazzarri, e benaccetto da Benitez che lo aveva già messo nel mirino ai tempi del Liverpool. Sta aggiustando la mira per “restituire” il gol dell’ex ai prossimi avversari.

ARMERO. Eccone un altro sceso dal Friuli su espressa richiesta dell’ex tecnico, ora nerazzurro. Pablo Estifer Armero, corsa sfrenata e cross ma non tanto interdizione. Cosa, questa, che non gli dice bene nell’attuale Napoli poiché, secondo il credo di Benitez, il suo posto è accanto ai centrali di difesa. Più a tamponare che ad offendere. Arrivato nel gennaio di quest’anno, il colombiano per ora farfuglia, anche se ce la sta mettendo tutta per accontentare il tecnico. Due stagioni e mezza in bianconero (a partire dal 2010) con sgroppate sulla fascia in totale libertà, ma un’ultima parentesi in regresso.

MESTO E PANDEV. Giando non sarà della partita. Anche perché i suoi legamenti hanno ceduto e ne avrà almeno fino ad aprile. Eppure, prima di passare al Genoa (e poi al Napoli), Mesto s’era legato all’Udinese (in comproprietà con la Reggina) disputando un campionato in Friuli (2007/08). Che c’entra Pandev? Un po’ ci “azzecca” pure lui, visto che è stato in comproprietà con il club dei Pozzo (peraltro senza giocare mai), prima di essere riscattato alle buste dalla Lazio.

A UDINE. Un quartetto sparso fra campo ed uffici. Anzitutto Maurizio Domizzi, due stagioni in azzurro (2006/08) ed una promozione in A, dove riuscì a segnare ben 11 reti, di cui le famose due agli altri bianconeri, quelli da sempre indigesti. E poi la bellezza di sei stagioni in Friuli. Tra uffici e panchina ecco Fabio Viviani, vice di Reja e poi nello staff di Guidolin, assieme a Paolo Miano (breve parentesi azzurra nell’87/88, solo nove presenze), ma l’impronta forte è quella di Andrea Carnevale. Un po’ osservatore, e poi responsabile del settore giovanile bianconero. Però anche due scudetti, una Coppa Uefa e una Coppa Italia in azzurro, col gol-tricolore alla Fiorentina (10 maggio 1987). Un uomo, una bacheca (quasi) intera.

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