Marek Hamsik resta ancora a riposo, contro la Lazio vietato sbagliare

Non ci sarà. Fuori dalla lista dei convocati. Marek Hamsik salta anche la Lazio. Il piede gli dà ancora noie. Un dolore che sta scomparendo e che pure c’è, resta. E lo frena. Questione di tempo. Poco. Però ne serve altro per guarire. Le terapie giuste, un po’ di palestra per mantenere il tono muscolare e un plantare speciale per alleviargli il fastidio. La data del rientro da definire nella precisione. C’è un programma, una tabella stilata, ma pure la prudenza (d’obbligo) dei medici. Nessuna forzatura. Il buon senso fa scuola come la scienza. Tornerà presto Hamsik. Quando però la sofferenza ossea sarà completamente svanita. E così l’infiammazione. L’Udinese al San Paolo è un obiettivo, sennò c’è la Champions e l’Arsenal. L’unica certezza è la voglia di Hamsik di giocare. Che è pari all’attesa di Benitez. Si fa fatica a starne senza.

DOPPIONE DI LUSSO. E allora, all’Olimpico ancora Pandev. Così sembra. E’ lui l’alternativa ad Hamsik, il “doppione” di lusso, l’altro titolare del ruolo seppur con caratteristiche evidentemente diverse. Pandev dietro Higuain, più attaccante che centrocampista, eppure con la stessa libertà di buttarsi negli spazi, muoversi tra le linee, creare e concludere partendo dal centro. Nei tre. Pandev l’ex. Cinque stagioni e sessantaquattro reti con la Lazio. E’ lui, il macedone, l’indicazione fin qui di una settimana atipica, più lunga del solito, col lunedì che dilata i tempi, rinvia le decisioni e rafforza i dubbi. Sempre tanti con Benitez il misterioso. Quello che la formazione la svela soltanto un’ora prima della partita. E spesso sorprende. Tutti. Anche i giocatori.

BALLOTTAGGI. Le certezze, insomma, sono i ballottaggi, in ogni zona del campo o quasi. La trequarti è terra per la qualità di troppi. Insigne, Callejon e Mertens i tre esterni per due maglie. Il borsino delle sensazioni, e delle ultime indicazioni (statistiche, minutaggi e pettorine), direbbe fuori il belga. Il condizionale è però imperativo.  La rifinitura di questo pomeriggio un’altra manciata di informazioni da catalogare e interpretare. Osservato speciale Valon Behrami. Ieri malconcio. Affaticato. Con qualche botta presa a Dortmund ancora da smaltire. Oggi l’aggiornamento. Dzemaili c’è, Inler pure, e anche Behrami non vuole fermarsi. Il provino sarà determinante. Ce n’è uno in più: dubbi quindi. Quelli che dietro, in difesa, accompagnano ogni vigilia. Britos e Fernandez cootitolari accanto a Raul Albiol. Maggio è l’esterno destro. Réveillère a sinistra, pronto al debutto. Il francese non ha, e non potrebbe avere, il ritmo e l’intensità di chi è al top. Sono quattro mesi che è fuori. Era svincolato. Un anno fa era però nazionale, ha qualità ed esperienza. E Benitez si fida. Gioca lui, dovrebbe giocare lui. Armero non sta benissimo, e tirare il fiato può aiutarlo a curare gli acciacchi. L’occasione è quella giusta. Dopo tre sconfitte di fila, a Roma, serve un ruggito. E lui, Réveillère, viene dal… Lione. Perfetto.

FONTE Il Corriere dello Sport

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